ISLAMABAD – Ha da poco ottenuto il permesso di fare ritorno in Pakistan e ora annuncia la sua candidatura in Parlamento. E’ quanto deciso dall’ex dittatore Pervez Musharraf. Quest’ultimo ha dichiarato che si candiderà per conquistare un seggio in Parlamento nelle prossime elezioni, fissate per il 25 luglio.
L’esilio forzato
Musharraf, dopo aver perso il potere, aveva deciso di scappare a Dubai, vivendo così in esilio. Un esilio divenuto forzato, come disposto dalle autorità pakistane. Pochi giorni fa, però, i giudici della Corte Suprema hanno consentito, su richiesta dello stesso Musharraf, all’ex dittatore di fare rientro in Pakistan. Non è ancora stata resa nota la data del rientro di Musharraf a Islamabad, anche se la Corte vuole che rientri entro il 13 giugno.
La dittatura
Pervez Musharraf, oggi 74enne, fu protagonista di un colpo di Stato nell’ottobre del 1999, con il quale depose il primo ministro in carica, Nawaz Sharif, assumendo nel 2001 la presidenza del Pakistan (è stato poi rieletto nel 2007). Nel dicembre del 2007, dopo la convalida della sua elezione a presidente da parte della Corte Suprema, lasciò la carica di Capo di Stato maggiore dell’Esercito che ricopriva dal 1998. Nel 2007 fu accusato di essere il mandante dell’attentato suicida che provocò la morte della rivale elettorale Benazir Bhutto. Nell’agosto del 2008 annunciò le sue dimissioni.
Alto tradimento e fuga
Nell’aprile del 2013 fu arrestato con l’accusa di ‘alto tradimento’ e fu posto agli arresti domiciliari in relazione alla morte della Bhutto. Quindi riuscì a fuggire dal Pakistan, rifugiandosi a Dubai. Nell’agosto del 2017 il Tribunale antiterrorismo pakistano lo ha condannato, da latitante, per l’omicidio della Bhutto, disponendo anche il sequestro dei suoi beni in Pakistan.