Pakistan, proteste anti-francesi: bloccato l’accesso a tutti i social media

Da lunedì a Lahore sono in corso violente proteste che danneggiano la proprietà pubblica e privata e interrompono il necessario rifornimento di ossigeno agli ospedali

LAHORE – Il Pakistan ha bloccato l’accesso a tutti i social media, dopo giorni di proteste antifrancesi in tutto il Paese da parte di islamisti radicali. Giovedì il governo pakistano ha messo al bando un partito politico estremista il cui leader aveva invocato una marcia sulla capitale per chiedere l’espulsione dell’ambasciatore francese. Saad Rizvi, leader di Tehreek-e-Labbaik Pakistan (Tlp), è stato arrestato martedì. Poche ore dopo aver minacciato proteste che hanno portato migliaia di suoi sostenitori nelle strade delle città di tutto il Paese. Due agenti di polizia sono morti negli scontri con i manifestanti.

Bloccato l’accesso ai social media

I siti temporaneamente bloccati su ordine del ministero dell’Interno includono Twitter e Facebook, ha affermato Khurram Mehran, portavoce dell’agenzia di regolamentazione dei media pakistana. La mossa arriva mentre i funzionari di polizia si preparano a sgomberare una grande manifestazione nella città orientale di Lahore. E poche ore dopo che il governo ha detto che il leader del partito politico islamista Saad Rizvi ha esortato i suoi sostenitori a ritirarsi.

Le proteste

Il governo ha rilasciato una nota dicendo che era stata scritta a mano da Saad Rizvi. Sperando di placare le tensioni dopo le proteste in cui sono morti due agenti e tre manifestanti e 580 persone sono rimaste ferite. Ma i seguaci del leader volevano una prova della veridicità dell’appello e la protesta di Lahore è continuata dopo la preghiera del venerdì. Giovedì, l’ambasciata francese in Pakistan ha consigliato a tutti i suoi cittadini e alle aziende di lasciare temporaneamente il Paese islamico, dopo che sono scoppiate le violenze per l’arresto di Rizvi. Da lunedì a Lahore sono in corso violente proteste che danneggiano la proprietà pubblica e privata e interrompono il necessario rifornimento di ossigeno agli ospedali. Alcuni dei malati includevano pazienti Covid-19, che erano in terapia con ossigeno.

(LaPresse/AP)

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