PALERMO – I carabinieri della compagnia Cefalù (Palermo) hanno arrestato tre persone con l’accusa di coltivazione e detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, concorso in furto aggravato di energia elettrica. Ed anche di detenzione illegale di munizioni, di tritolo e di silenziatore per armi da fuoco. Si tratta di padre e figlio palermitani, rispettivamente classe 1953 e 1989, e di un 66enne di San Mauro Castelverde.
Venerdì scorso, i militari dell’Arma, durante un servizio di contrasto al mercato degli stupefacenti, transitando a San Mauro Castelverde, in contrada Tiberio, hanno notato un insolito via vai da una strada di accesso ad un terreno. Ed hanno verificato che tre uomini entravano all’interno di un’abitazione isolata.
I militari hanno scoperto che i tre, all’interno di un magazzino di pertinenza del casolare del 66enne, avevano allestito una vera e propria piantagione in serra indoor di sostanza stupefacente del tipo marijuana. Munita di ventilatori aspiratori, lampade alogene. Il tutto predisposto con allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica, così come confermato da una squadra di tecnici verificatori della società E-Distribuzione intervenuti sul posto.
In un magazzino adiacente l’abitazione le forze dell’ordine hanno trovato 150 grammi di tritolo
A seguito di perquisizione, venivano rinvenuti 400 grammi di sostanza stupefacente del tipo marijuana, 2 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina. E 1.300 piante di sostanza stupefacente del tipo marijuana, dell’altezza media di 70 centimetri, 10 aspiratori, 20 ventilatori, 18 lampade alogene.
La sostanza stupefacente è stata sottoposta a campionamento per la successiva distruzione a cura della sezione investigazione scientifiche del nucleo investigativo di Palermo. Inoltre, in un magazzino adiacente l’abitazione, venivano rinvenuti, occultati dentro un armadio metallico, 150 grammi di tritolo. Ed anche un silenziatore per arma da fuoco, 18 munizioni calibro 12 ed una carabina.
Sul posto quindi veniva richiesto l’intervento di personale degli artificieri antisabotaggio nucleo investigativo di Palermo e del nucleo cinofili carabinieri di Palermo che verificava l’assenza di ulteriore materiale esplosivo.
Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro per i successivi accertamenti. Gli arrestati, sono stati tradotti presso la casa circondariale Antonino Burrafato di Termini Imerese (PA).
(LaPresse)