PALERMO – Il nucleo speciale polizia valutaria della Guardia di Finanza, sotto il coordinamento della Procura della Repubblica di Palermo, ha individuato due società del palermitano, nel settore dei servizi telefonici, che operavano fatture false. Riscontrare movimentazioni finanziarie per oltre 3 milioni di euro.
I movimenti finanziari dall’Italia confluivano verso conti correnti stranieri intestati a società con sede nello stato americano del Delaware, considerato uno dei più attrattivi paradisi fiscali al mondo.
In base agli elementi finora raccolti dalle fiamme gialle, sono emersi indizi secondo i quali le fatture annotate dalle società palermitane sarebbero da considerarsi false e sarebbero state utilizzate al fine di evadere le imposte, giustificare le uscite dalle casse societarie e il trasferimento di denaro su conti correnti radicati all’estero. Le indagini hanno fatto emergere come le società statunitensi coinvolte, con sede al medesimo indirizzo in Delaware, in realtà erano prive di una struttura aziendale e non in grado di offrire servizi per milioni di euro, come, invece, risultava dalla documentazione fiscale emessa.
Attraverso un ordine di indagine europeo è stata, inoltre, acquisita la documentazione bancaria presso la Repubblica Ceca in cui erano radicati i rapporti di conto corrente interessati dalle presunte anomale movimentazioni. Secondo la ricostruzione delle fiamme gialle, dai conti esteri intestati alle società statunitensi sarebbe, in parte, tornata in Italia, in parte, reinvestita nel settore immobiliare attraverso un’ulteriore società con sede in Delaware e, in parte, fatta rientrare nella disponibilità degli organizzatori della frode su rapporti finanziari radicati presso intermediari bancari siti al di fuori dell’Unione Europea, incluso Dubai.
Sulla base del quadro accusatori, allo stato attuale, in fase di indagini preliminari e fatte salve le successive valutazioni di merito, su richiesta della Procura di Palermo, il Gip ha emesso un decreto di sequestro preventivo per equivalente, con il quale è stato disposto il sequestro di euro 850.000, nei confronti delle due società palermitane e dei rispettivi amministratori.
(LaPresse)