ROMA – “A Palermo due consiglieri comunali – uno del Pd e uno di Iv – emergono come figure centrali nell’ordito corruttivo che aveva avvolto la città. Permettendo a costruttori ed architetti di violentare la città per meschini interessi privatistici. Apparentemente un episodio di semplice corruzione. Grave, certo, ma di semplice corruzione”. Lo scrive su Facebook il presidente della commissione Antimafia, Nicola Morra.
“Ma se a confermare il quadro corruttivo è un certo Filippo Bisconti, arrestato nell’operazione Cupola 2.0 perché ritenuto componente della commissione provinciale di Cosa nostra, il quale con le sue dichiarazioni ha corroborato le ipotesi prospettate dagli investigatori, allora si capisce come certi ambienti, apparentemente ben distanti dalla Mafia militare, siano attraverso corruzione, scambio elettorale politico-mafioso, speculazione edilizia e conflitto d’interessi. Capaci di sventrare una città con la stessa immoralità con cui Cosa Nostra operava il sacco di Palermo negli anni ’70”, conclude Morra.
(LaPresse)