PALERMO – Sconto famiglia, tre false inoculazioni di vaccino anti Covid comprensive di green pass a 450 euro, ma solo per la prima dose. Se invece si è da soli il prezzo lievita fino a 300 euro per ogni siringa finita nella garza e non nel braccio. C’era una sorta di tariffario a Palermo per eludere la vaccinazione obbligatoria nei confronti di alcune categorie di lavoratori varata a fine novembre dal governo. Un sistema criminale messo in piedi da una rete di no-vax irriducibili, pronti perfino a finire in carcere pur di non farsi inoculare uno dei sieri a protezione dal coronavirus.
Questa mattina la Digos di Palermo ha scoperto e fermato il patto scellerato fra il leader no vax siciliano Filippo Accetta, il suo braccio destro Giuseppe Tomasino, pluripregiudicato che ha appena finito di scontare la pena e Anna Maria Lo Brano, un’infermiera dell’ospedale Civico che lavorava a chiamata all’hub vaccinale della fiera del Mediterraneo a Palermo. I tre a vario titolo devono rispondere dei reati di corruzione, falso ideologico e peculato. Secondo quanto ricostruito dal procuratore capo Francesco Lo Voi e dall’aggiunto Sergio Demontis ci sono un’altra infermiera che lavora all’hub vaccinale della fiera e un poliziotto della questura fra le undici persone che hanno pagato per il vaccino simulato. “Abbiamo fermato quei no-vax irriducibili che non esitano a violare la legge, anche commettendo reati odiosi come la corruzione. Tra i fruitori del servizio illecito purtroppo siamo incappati in un poliziotto della questura di Palermo. Dopo i fermi di oggi saranno immediatamente avviati i provvedimenti sanzionatori previsti dalle norme disciplinari e la sospensione dal servizio e dallo stipendio disposta dalle recenti norme sull’obbligo vaccinale per le forze di polizia”.
Persone che per giorni hanno lavorato a stretto contatto con soggetti fragili, pranzato e cenato al chiuso esibendo il super green pass, viaggiato sui mezzi pubblici da vaccinati. Gli undici certificati sono stati subito annullati e le posizioni dei titolari sono ora al vaglio della procura. “Il disdicevole episodio è circoscritto, non ci solo altri falsi vaccinati in giro – sottolinea il commissario straordinario per Palermo Renato Costa – In ogni caso l’infermiera non era stabile in fiera, lavorava a chiamata e tutte le sue inoculazioni sono tracciate”.
Una telecamera della Digos ha ripreso l’infermiera mentre svuotava il contenuto del vaccino in una garza senza iniettarlo sul paziente, che però risultava regolarmente vaccinato. I casi accertati nei filmati sono 11, tutti revocati. Ora gli investigatori sono alla ricerca di eventuali vaccini simulati che l’infermiera fermata oggi può aver fatto nei giorni precedenti all’11 dicembre, data del primo caso accertato. Nel corso del blitz la Digos ha eseguito anche otto perquisizioni domiciliari e nei luoghi di lavoro dei fermati a caccia di ulteriori casi di vaccini simulati.
di Francesco Patanè