All’attacco Anzaldi (Pd): “Di Maio esibisca la reale trasparenza sui redditi di famiglia”

Il deputato del Partio Democratico chiede chiarimenti al Ministro del Lavoro

Foto Roberto Monaldo / LaPresse in foto Michele Anzaldi

Roma (LaPresse) – “I redditi della famiglia di Luigi Di Maio pubblicati sul sito del Governo mostrano una trasparenza a metà, o almeno la necessità di alcuni chiarimenti che diversi utenti sui social, ma anche alcuni giornalisti, hanno chiesto nelle ultime ore: come può un’impresa edile che, a detta dello stesso Luigi Di Maio, ha una ‘tradizione trentennale’, dare ai suoi soci e amministratori redditi molto bassi o addirittura inesistenti?”. Lo scrive su facebook il deputato del Partito democratico Michele Anzaldi.

“La società dei Di Maio – prosegue Anzaldi – Ardima Srl, attiva nell’edilizia, è di proprietà al 50% di Luigi, che ha più volte dichiarato di non ricoprire alcun ruolo nell’azienda, e al 50% dalla sorella Rosalba, che invece come architetto ‘è la persona che ogni giorno si occupa dell’azienda’ (parole dello stesso leader M5s in un post su facebook del 2 febbraio 2015).

Il deputato del Partito Democratico chiede chiarimenti al Ministro del Lavoro

La sorella Rosalba denuncia redditi per 11.530 euro: una cifra decisamente ridotta per chi è amministratrice di fatto di un’impresa edile. Dico amministratrice di fatto, come ha detto il fratello Luigi, perché secondo notizie di stampa amministratore unico dell’azienda, quindi responsabile di fronte alla legge, è il terzo fratello Di Maio, il giovane Giuseppe, che però dichiara addirittura zero euro di reddito. Singolare per un amministratore di azienda.

In realtà, secondo quanto scrivono Conchita Sannino e Concetto Vecchio in un articolo per ‘Repubblica’ del 23 giugno 2017, ad occuparsi dell’azienda sarebbe ‘essenzialmente il padre’, Antonio, tanto che le iniziali del nome della società, A e R, sarebbero riferite proprio ad Antonio e Rosalba, padre e sorella di Di Maio. Neanche al padre Antonio, però, il lavoro porterebbe molta fortuna: il suo reddito denunciato è di 88 euro, sebbene sia titolare di quote o frazioni di 4 fabbricati e 9 terreni. Forse non si occupa più dell’impresa? E’ andato in pensione? E allora dove è il reddito da pensione?”

“Ma allora chi guadagna dall’attività di questa ‘trentennale’ azienda attiva nell’edilizia a Pomigliano d’Arco? Mistero. Eppure ancora i giornalisti di Repubblica Sannino e Vecchio in quell’articolo del 2017 citavano i commenti dei compaesani di Di Maio sull’impresa: ‘Va molto bene, soprattutto con i privati’. Ora ha smesso di andare bene? Articoli e dichiarazioni risalgono ad alcuni mesi fa: nel frattempo cosa è successo? Forse i Di Maio hanno dismesso l’attività? Per fare vera trasparenza occorrerebbe chiarire questi aspetti: Di Maio lo farà?”.

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