Roma (LaPresse) – Sabato 13 ottobre al Teatro Massimo di Palermo John Turturro ha portato in scena la sua prima regia di un’opera lirica, Rigoletto di Giuseppe Verdi.
Sul podio Stefano Ranzani, in scena un cast in cui spiccava Maria Grazia Schiavo, applauditissima al debutto nel ruolo di Gilda (e il grande mazzo di rose bianche consegnatole alla fine alludeva al candore del personaggio. Tra le immagini più intense di questa regia elegante ma potente sicuramente la sua apparizione inquadrata nella cornice prospettica di una fuga di sale sulle ultime note di “Cortigiani vil razza dannata”).
Accanto a lei il Rigoletto di George Petean e il Duca di Mantova del venticinquenne Ivan Ayon Rivas. Chiamato a cantare alla prima per sostituire Giorgio Berrugi, ricoverato in ospedale.
Grandi applausi per lo spettacolo andato in scena ieri sera
Per il debutto nella lirica Turturro ha scelto Palermo e la Sicilia – un ritorno alle origini della sua famiglia materna – e una delle opere più amate di Verdi: «Rigoletto – dice il regista e attore americano – racchiude bellezza e amore e speranze, oscurità e luce, sacrificio ed egoismo. Tutti i contrasti dei sentimenti, la ricchezza di contraddizioni che sono proprio come la vita vera. Con Francesco Frigeri abbiamo lavorato moltissimo sulle scene per avere un risultato il più possibile spoglio. Privo di barocchismi, sia nell’interpretazione che nella realizzazione».
Le scene di Francesco Frigeri per Rigoletto infatti sono state interamente costruite nei laboratori di Brancaccio del Teatro Massimo. L’azione si colloca alla fine del XVIII secolo, in un palazzo rinascimentale in decadenza, così come i costumi di Marco Piemontese e le luci di Alessandro Carletti descrivono una società debosciata fisicamente e moralmente. Lì gli specchi offuscati, la nebbia e i costumi di colori cupi concorrono a mettere in risalto il candore di Gilda, unico elemento di purezza. Poi progressivamente macchiato dal rosso della passione e del sangue, in un paesaggio livido che ricrea le nebbie della pianura padana.
A completare il team creativo Cecilia Ligorio, coordinatrice del progetto registico, Benedetto Sicca, regista collaboratore, e Giuseppe Bonanno che cura le coreografie. Lo spettacolo, dopo il debutto palermitano, viaggerà in Italia, in Cina e in Belgio. Si tratta infatti di una coproduzione con il Teatro Regio di Torino, la Shaanxi Opera House e l’Opéra di Liegi.