PANAMA CITY – Sette persone, fra cui sei bambini piccoli, sono state torturate e uccise in un sanguinoso rituale religioso in una remota comunità indigena nella giungla a Panama: il gruppo di abitanti è stato circondato da circa 10 sedicenti predicatori e picchiato, bruciato e fatto a pezzi con i machete perché le persone si “pentissero dei loro peccati”. A ricostruire i fatti sono state le autorità panamensi, dopo che la polizia ha liberato 14 membri della comunità indigena Ngabe Bugle, che erano stati legati e picchiati con manganelli di legno e bibbie.
La tragedia
Tre abitanti avevano dato l’allarme in un ospedale locale, dopo esser riusciti a fuggire dalla comunità. Sul luogo del massacro era stata istituita una setta religiosa chiamata ‘Nuova luce di Dio’, descritta dai residenti come relativamente nuova. Le vittime scoperte senza vita in una fossa dalla polizia sono sei bambini piccoli, alcuni di appena un anno d’età, la loro madre incinta e una 17enne. Anche il nonno dei bambini sarebbe stato massacrato.
LaPresse
