Papa a sacerdoti: No a inquisizioni in confessionale

Foto Fabio Rossi/AS Roma/LaPresse 14/03/2021 Parma (Italia) Sport Calcio

Città del Vaticano, 10 apr. (LaPresse) – “A volte, purtroppo, può capitare che il sacerdote, con il suo comportamento, invece di avvicinare il penitente lo allontani. Ad esempio, per difendere l’integrità dell’ideale evangelico si trascurano i passi che una persona sta facendo giorno dopo giorno. Non è così che si alimenta la grazia di Dio. Riconoscere il pentimento del peccatore equivale ad accoglierlo a braccia spalancate, per imitare il padre della parabola che accoglie il figlio quando ritorna a casa; significa non fargli terminare neppure le parole che aveva preparato per scusarsi, perché il confessore ha già compreso ogni cosa, forte della sua esperienza di essere lui pure un peccatore. Non c’è bisogno di far provare vergogna a chi ha già riconosciuto il suo peccato e sa di avere sbagliato; non è necessario inquisire, là dove la grazia del Padre è già intervenuta; non è permesso violare lo spazio sacro di una persona nel suo relazionarsi con Dio”. Lo dice Papa Francesco ricevendo in udienza nella Sala Regia del Palazzo Apostolico del Vaticano oltre 550 Missionari della Misericordia provenienti dai 5 Continenti, per un incontro organizzato dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione.

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