ROMA (LaPresse) – Papa Francesco: “Non si può essere cristiani ed essere mafiosi, convertitevi”. “Don Pino sapeva che rischiava, ma sapeva soprattutto che il pericolo vero nella vita è non rischiare, è vivacchiare tra comodità, mezzucci e scorciatoie. Dio ci liberi dal vivere al ribasso, accontentandoci di mezze verità. Dio ci liberi da una vita piccola, che gira attorno ai “piccioli”. Ci liberi dal pensare che tutto va bene se a me va bene. Ci liberi dal crederci giusti se non facciamo nulla per contrastare l’ingiustizia. Chi non fa nulla per contrastare l’ingiustizia non è un uomo o una donna giusto”.
Papa Francesco a Palermo per commemorare don Pino Puglisi
“Ci liberi dal crederci buoni solo perché non facciamo nulla di male. E’ cosa buona non fare il male, ma è anche cosa brutta non fare il bene. Signore, donaci il desiderio di fare il bene; di cercare la verità detestando la falsità; di scegliere il sacrificio, non la pigrizia; l’amore, non l’odio; il perdono, non la vendetta. Agli altri la vita si dà, non si toglie”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa a Palermo per commemorare don Pino Puglisi.
“Non si può credere in Dio ed essere mafiosi., Chi è mafioso non vive da cristiano Chi è mafioso non vive da cristiano, perché bestemmia con la vita il nome di Dio-amore. Oggi abbiamo bisogno di uomini di amore, non di uomini di onore; di servizio, non di sopraffazione; di camminare insieme, non di rincorrere il potere. Se la litania mafiosa è: “Tu non sai chi sono io”, quella cristiana è: “Io ho bisogno di te”. Se la minaccia mafiosa è: “Tu me la pagherai”, la preghiera cristiana è: “Signore, aiutami ad amare”. Perciò ai mafiosi dico: cambiate, fratelli e sorelle! Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo! Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte”. Così Papa Francesco nell’omelia della messa a Palermo per commemorare don Pino Puglisi.