MILANO – Un’edizione da record, per gli azzurri, non poteva che concludersi in maniera memorabile. Nella penultima giornata delle Paralimpiadi di Tokyo l’Italia centra un clamoroso tris nella velocità. Il podio dei 100 metri femminili, categoria T63, all’Olympic Stadium è tutto azzurro, a poco più di un mese dallo strepitoso trionfo di Marcell Jacobs. A conquistare l’oro Ambra Sabatini, che firma anche il nuovo record del mondo con 14.11. L’argento di Martina Caironi seconda a 14.46. Bronzo a Monica Contrafatto terza a 14.73. Che la finale promettesse scintille, si era già capito in mattinata: Sabatini aveva abbattuto il suo precedente primato di 20 centesimi di secondo (14.39); in quella successiva la plurimedagliata paralimpica aveva risposto, abbassandolo ulteriormente di 2 centesimi (14.37). “Mi sembra incredibile, ancora non ci posso credere. Era un sogno che avevamo da sempre, eravamo un duo che è diventato un trio e siamo riuscite a farcela”, ha commentato la neo campionessa olimpica, esplosa in un pianto liberatorio. “Desideravo troppo la medaglia, rappresenta il riscatto di questi due anni dall’incidente e finalmente mi sento completa”, ha aggiunto la 19enne livornese. “È stata una gara combattuta fino all’ultimo e siamo state tutte bravissime”, ha raccontato Sabatini, che ha iniziato a gareggiare dopo aver perso una gamba in un incidente proprio ispirandosi alla veterana Caironi, anche lei privata di un arto dopo un incidente in motorino.
E proprio la 31enne bergamasca, già due argenti conquistati a Tokyo, ha commentato: “È stata una gara molto intensa, non sono partita al massimo ma Ambra è andata come un razzo, mi ha battuta e mi ha battuta bene: lo accetto. Ho fatto nella stessa giornata – ha spiegato – i miei due tempi migliori di sempre e sono soddisfatta: il ‘trio medusa’ è arrivato”. “Ci unisce – ha aggiunto Caironi – la voglia di superarci e di tirare fuori qualcosa di più dalla condizione di disabilità che abbiamo. Non solo abbiamo superato la nostra condizione di svantaggio, ma ne stiamo facendo qualcosa di grande”. Monica Contraffatto, al secondo bronzo paralimpico dopo Rio, dedica il bronzo all’Afghanistan: “E’ il motivo per il quale alla fine mi trovo qui e non da un’altra parte. È il Paese che mi ha tolto una parte di me ma in realtà mi ha regalato tante emozioni e una nuova vita, che è fighissima”. “Il nostro sogno era quello si salire sul podio in tre, e ci siamo riuscite”, ha proseguito.
Un’impresa che ha emozionato il pubblico italiano. E celebrata anche dal premier Mario Draghi: “La dedizione, la professionalità e il talento dimostrato dagli atleti paralimpici italiani è fonte di grande orgoglio e ispirazione per tutto il Paese”. Esulta Luca Pancalli, presidente del Comitato italiano paralimpico: “Lo sognavamo, lo speravamo e questa Paralimpiade ce lo ha regalato”, ha twittato. “Il podio è tutto tricolore a Tokyo 2020! Ambra, Martina e Monica ma cosa avete fatto? Immense, non potevamo chiudere in maniera migliore questi Giochi straordinari”. A complimentarsi con il trio delle meraviglie, anche Marcell Jacobs, via social: “Grazie per avermi fatto emozionare”.
Prima della storica tripletta nell’atletica, ad arricchire il medagliere ci hanno pensato gli azzurri del tiro con l’arco. Elisabetta Mijno e Stefano Travisani hanno chiuso con l’argento nel Mixed Team Recurve. Il duo è stato sconfitto dai russi allo shoot-off, dopo aver eliminato la Mongolia 6-0 e il Giappone (6-2). “Dico sempre che la medaglia d’argento è una medaglia persa, ma è la mia prima Paralimpiade, tante emozioni, va bene così”, ha dichiarato Trevisani. Così invece Mijno: “La dovevo alla mia squadra e lo dovevo a me”. I podi dell’ennesima giornata trionfale permettono all’Italia di salire a quota 69 e di consolidare il nono posto nel medagliere: 14 ori, 29 argenti, 26 bronzi il bottino complessivo.
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