ROMA – Sei tra i migliori atleti paralimpici a livello mondiale si sono ritrovati questa mattina a Tokyo, presso la sala conferenze del Media Press Center, per presentare la XVI edizione dei Giochi Paralimpici estivi. Sei atleti in rappresentanza dei 4.400 che saranno in gara dal 24 agosto, giorno della cerimonia di apertura, al 5 settembre, giorno in cui calerà il sipario sulle Paralimpiadi giapponesi. Presente anche la schermitrice azzurra Bebe Vio, oro e bronzo alle Paralimpiadi di Rio del 2016 nel fioretto individuale e a squadre, uno dei volti più noti del paralimpismo italiano e internazionale, portabandiera con Federico Morlacchi della nazionale italiana paralimpica. “Sono molto felice di essere qui – ha dichiarato l’azzurra – mi mancavano troppo le emozioni della competizione”. Due anni, tanto è passato dall’ultima volta che Bebe è scesa in pedana: “Sono un po’ spaventata ma felicissima di tornare a gareggiare”. Il capo della comunicazione dell’IPC, Craig Spence, che ha moderato l’incontro, ha ricordato l’esultanza della Vio ai Giochi di Rio. “E’ stata una specie di esplosione di emozioni: gioia, pianto, riconosco che sembravo un po’ matta”, ha commentato la campionessa azzurra. Un sogno che coltivava sin da bambina e che a Rio si è concretizzato: “Lo desideravo da quando, a cinque anni, ho iniziato a tirare di scherma: volevo arrivare sin qui e ce l’ho fatta”. Oggi è uno dei pilastri di quella Nazionale che considera la sua famiglia: “Non potrei pensare di cambiare sport e fare qualcosa di diverso dalla scherma: questo gruppo è la mia famiglia, ci alleniamo sempre insieme e se riesci a vivere così intensamente con il tuo gruppo, allora i tuoi sogni coincidono con quelli dei tuoi compagni di squadra”.
Oltre alla schermitrice italiana, presenti a Tokyo questa mattina il saltatore in lungo tedesco Markus Rehm, l’arciere statunitense Matt Stutzman, la nuotatrice ugandese Husnah Kukundakwe, una delle atlete più giovani di questi Giochi, la taekwondoka giapponese Shoko Ota, la pesista messicana Amalia Perez.
“Sono veramente eccitato – ha ammesso Markus Rehms, che proprio oggi ha festeggiato il suo 33esimo compleanno – ho aspettato tanto questo momento”. L’obiettivo è limare il primato nel lungo che già gli appartiene: “I miei avversari sono forti ma io mi sono preparato bene per provare ad abbattere il muro degli 8.62”. “Nonostante questa sia la mia terza Paralimpiade, mi sento emozionato come non mi succedeva da tempo – ha assicurato Matt Stutzman – non vedo l’ora di iniziare”. L’arciere statunitense, nato senza gli arti superiori, ha parlato di Rising Phoenix, la serie TV targata Netflix dedicata al mondo paralimpico e che ha visto protagonisti sia lui che Bebe: “E’ stato meraviglioso, per me, educare il mondo su cosa possano fare certi atleti e su come possano cambiare il mondo”.
Husnah Kukundakwe è una studentessa del liceo: “Sono molto eccitata di poter partecipare a questa Paralimpiade – ha esordito – i miei compagni di scuola sono invidiosi perché salterò qualche giorno di scuola ma so anche che faranno il tifo per me”. Amalia Perez ha sottolineato l’importanza dello sport in questo momento: “Come sportivi, rimanere chiusi fra quattro mura, è stato durissimo ma il nostro sogno non è mai venuto meno”.
“Quando ho appreso la notizia del rinvio dei Giochi ho dovuto trovare in me le motivazioni per andare avanti e motivarmi ma la mentalità di ogni sportiva è quella di non fermarsi”. Sulla difficoltà legate a questo ultimo periodo ha parlato anche la giapponese Shoko Ota: “Non è stato facile allenarsi nell’ultimo anno ma ora sono qui e sono veramente molto emozionata”.
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