NAPOLI – Governo Draghi ai titoli di coda. Che questo esecutivo sia finito – nonostante la fiducia ottenuta al Senato – è ormai scontato, tanto che stamattina il premier dovrebbe rimettere il mandato nelle mani del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ma i parlamentari campani sono divisi (in linea con i partiti di appartenenza) sulla possibilità di formare un nuovo esecutivo per traghettare il Paese verso le elezioni del 2023. L’alternativa è il voto autunnale, con la data del 2 ottobre considerata la più verosimile. E’ di questa opinione la senatrice dei Fratelli d’Italia Giovanna Petrenga, che ieri ha dato forfait in aula per motivi di salute: “Era nell’aria che sarebbe finita cosi: già la settimana scorsa i 5 Stelle non hanno votato la fiducia e Draghi si è recato da Mattarella, che gli ha detto di chiedere la fiducia alle Camere. Pensavo però che lo strappo sarebbe stato ricucito dalle diplomazie dei partiti: evidentemente non c’erano i margini, mancavano la serenità e la volontà di lavorare in un’unica direzione, nell’interesse del paese. Si sono riempiti la bocca con la necessità di attuare il Piano nazionale di ripresa e poi sono venuti meno”. Si va quindi al voto, ma è presto per parlare della situazione nei collegi elettorali campani. Secondo la Petrenga, “ci sono tutti i presupposti per l’alleanza fra Fdi, Forza Italia e Lega, ma è un’idea mia. I rapporti sono sempre stati buoni, le scaramucce ci sono sempre”.
Possibilista sulla formazione di un Draghi bis è invece il senatore Domenico De Siano di Forza Italia: “La fine del governo è stata provocata dal comportamento scellerato tenuto la scorsa settimana dai 5 stelle. Noi siamo disponibili a proseguire l’esperienza di governo con Draghi, a condizione di stipulare un nuovo patto che vada fino alla fine della legislatura e non preveda la presenza dei 5 Stelle, causa di tensioni quotidiane che non fanno bene al Paese”.
Ad ogni modo, aggiunge De Siano, “questo governo è finito, si vedrà se il presidente del Consiglio avrà da Mattarella l’incarico per un Draghi bis con un nuovo patto per una legislatura che arrivi alla fine della consiliatura”.
Secondo il senatore di Insieme per il futuro (il gruppo fondato dal ministro Luigi Di Maio) Vincenzo Presutto, “per rispondere alle ambizioni personali elettorali di Conte, i parlamentari del suo partito hanno dato il via a una crisi di governo cavalcata da Forza Italia e dalla Lega. Gli italiani ed il nostro Paese pagheranno un prezzo altissimo, mai nella nostra storia repubblicana si è votato in autunno e per ragioni molto forti, il rischio di andare in esercizio provvisorio per la mancata approvazione del bilancio. Se gli italiani soffriranno di più sul piano economico e sociale, sapranno che Conte ha contribuito molto in questo senso”.
Infine. il deputato della Lega Gianluca Cantalamessa preferisce non sbilanciarsi in una situazione ancora in itinere: “La notte è ancora lunga”.
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