La provocazione di Beppe Grillo: “Parlamentari estratti a sorte”. E’ un tema su cui interrogarsi

Immaginare nuove forme di rappresentanza nell'epoca della crisi della democrazia sarà dibattito dei prossimi anni

Foto Vincenzo Livieri - LaPresse in foto Beppe Grillo

ROMA – Maggioritario o proporzionale? Sistema misto con premio di maggioranza o liste bloccate? O il sorteggio. Proprio così. “Io un’idea ce l’ho, il suo nome tecnico è ‘sortition’. Ma il suo nome comune è selezione casuale“, scrive Beppe Grillo dal suo blog. L’idea, infondo, è semplice: elezioni a sorteggio. Selezionare i futuri rappresentanti politici secondo estrazione. “Sembra assurdo, ma pensateci un attimo – prosegue Grillo – La selezione dovrebbe essere equa e rappresentativa del Paese“. Quella del comico genovese è solo in parte una provocazione. Il ‘Senato dei cittadini’, composto tramite estrazione casuale, è un’idea che si rintraccia in una vasta letteratura ed ha anche delle applicazioni storiche. Anche se, in realtà, quasi mai legata ad un’idea di regime democratico.

Soreteggio: L’Antica Atene, il Belgio e pratiche simili

Non è così pazza come idea. La selezione casuale è stata elemento chiave del modo in cui si è svolta la democrazia nell’antica Atene“, scrive Grillo. Ed effettivamente è così. Ma l’Atene della antica Grecia non era propriamente una democrazia. Ma un’autarchia ed in quel caso poteva avere senso una camera o parte di esse che concorreva alle decisioni della polis eletta su base casuale. Ad estrazione.

C’è poi il particolarissimo caso del Belgio: per evitare guerre tra fiamminghi e belgi, si scelse per un breve periodo di tempo di selezionare i rappresentanti dei cittadini tramite sorteggio. Ma ritorniamo agli antichi greci e alle parole del fondatore del MoVimento 5 Stelle: “La “demarchia” era un concetto fondante della civiltà classica, anche Aristotele, nella Retorica, definisce la democrazia stessa come la forma in cui si estraggono a sorte i rappresentanti. Gli antichi Ateniesi selezionavano a caso i cittadini per occupare la maggior parte dei loro posti politici.  Sapevano che le elezioni erano dispositivi aristocratici. Sapevano che i politici di carriera erano una cosa da evitare”.

Contemperare i sistemi elettorali e i rischi del sorteggio di Grillo

C’è una vasta letteratura, anche di stampo liberale o socialista, che proponeva sistemi di selezione casuale da affiancare in piccole percentuali ai sistemi elettorali. Una sorta di contemperamento di modelli maggioritari o proporzionali. Ad esempio, in un parlamento di 100, pensare che 10 deputati siano eletti su base casuale potrebbe inserire una vaga idea di democrazia diretta in una democrazia di carattere rappresentativa.

Sono temi scivolosi, delicati e che nascondono insidie dietro l’angolo ad ogni parola. Una camera composta con il solo metodo della selezione, ad esempio, minerebbe il principio di mediazione della politica e dei corpi intermedi che in democrazia ha sempre poi portato a forme di dittatura. Insomma, l’idea, la provocazione lanciata da Grillo dovrebbe essere ripresa e discussa in maniera molto approfondita. Senza ideologismi possiamo dire almeno una cosa: è un tema. Viviamo forse il punto più basso della salute democratica dell’occidente. Iniziare a pensare ad assetti democratici differenti, forse, potrebbe essere un argomento centrale per i prossimi anni.

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