MILANO – “A Pasqua gli italiani spenderanno 170 milioni per le colombe e 250 milioni per le uova. Piacciono sempre di più i prodotti artigianali, che rappresentano quasi la metà delle stime di spesa (80 milioni) delle colombe. Agnello e capretto, torta pasqualina e casatiello, lasagne verdi e brodo di gallina. Da un capo all’altro dell’Italia nemmeno a Pasqua possono mancare i piatti della rigogliosa tradizione culinaria tricolore. Ma in concomitanza con la festa cristiana e i riti primaverili sono i dolci a salire sul podio dell’offerta gastronomica. Un trionfo di colombe, uova e molto altro, a cominciare dalla pastiera napoletana”. Lo rende noto Cna.
“Per Pasqua 2019, ma le vendite sono cominciate a metà marzo, una indagine condotta da CNA Agroalimentare tra gli iscritti alla Confederazione stima che due famiglie italiane su tre consumeranno perlomeno una colomba. Il giro d’affari previsto è di 170 milioni di euro. Le colombe industriali, in considerevole maggioranza per quantità, rimangono in testa anche per valore. Ma sono ormai tallonate dalle colombe artigianali e semi-industriali. 90 milioni contro 80 milioni vale il rispettivo giro d’affari”, riferisce Cna.
La colomba più venduta è quella tradizionale. Glassa di mandorle sottilissima, granella di zucchero e mandorle pelate a coprire un dolce soffice dall’impasto giallo intenso, cui qualche produttore aggiunge uva passa e/o canditi. Il plus della colomba pasquale del terzo millennio è l’utilizzo del lievito madre, che la rende più morbida e digeribile e leggermente acidula al gusto. Sul mercato sono arrivate anche le colombe senza glutine. Numerose le varianti per quanti vogliono innovare, introducendo farce diverse (cioccolato il più gettonato, ma anche tiramisù) o, più raramente, gusti del tutto nuovi, a esempio frutta esotica candita.
(LaPresse)