Esame passato, ma non era una prova difficile. Il governo ha trovato la quadra sul decreto sicurezza bis. Matteo Salvini contento, Giuseppe Conte felice e Luigi Di Maio che ha invitato a fare di più sui rimpatri. Con ruoli e toni diversi tutti gli ‘attori’ hanno garantito lunga vita all’asse penta-leghista. Ma il temporale che potrebbe abbattersi sull’esecutivo già si vede in lontananza e si chiama procedura di infrazione.
Il primo passo tecnico verso il via alla ‘punizione’ europea è stato fatto: gli sherpa di Euro-gruppo ed Eurofin hanno ratificato il rapporto sul debito italiano. Il Belpaese non ha rispettato i patti fiscali e probabilmente non terrà fede ai vincoli neppure nei prossimi anni. La decisione finale spetta all’Eurofin che dovrebbe riunirsi a luglio.
A tracciare il percorso (non positivo per Roma) è stato Jean-Claude Junker ieri in una sua intervista rilasciata a politca.eu. “L’italia si sta muovendo nella direzione sbagliata”. E rischia di impelagarsi in una procedura che durerà tanto tempo.
Il governo penta-stellato è pronto a trattare con Bruxelles, ma non sarà semplice. E la responsabilità, se l’intesa non dovesse essere raggiunta, rischia di dare il colpo di grazia ad un esecutivo che, su molti aspetti, si tiene soltanto con la colla.