Paura alla Vigilia di Natale a Pomigliano: Bambino Ferito da un Colpo di Pistola in Piazza

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Operazione della polizia
Operazione della polizia

POMIGLIANO D’ARCO (NA) – La festa macchiata di sangue, la gioia della Vigilia di Natale trasformata in un incubo. Un proiettile vagante, l’ipotesi più agghiacciante e al momento la più probabile, ha squarciato la serenità della serata di ieri in piazza Mercato a Pomigliano D’Arco, ferendo un bambino. Una tragedia sfiorata che lascia l’intera comunità sotto shock e riaccende i riflettori sulla violenza cieca e sulla criminalità che non conoscono tregua, neppure nella notte più santa dell’anno.

Tutto è accaduto in una manciata di secondi, nel cuore pulsante della città. La piazza, come è facile immaginare in una serata come quella del 24 dicembre, era gremita di famiglie, di persone intente agli ultimi acquisti, di bambini che correvano felici. In questo scenario di apparente normalità, si è consumato il dramma. Il piccolo, accompagnato dai genitori per una passeggiata, ha improvvisamente avvertito un dolore lancinante al braccio sinistro, urlando e richiamando l’attenzione della madre e del padre. Inizialmente, potrebbero aver pensato a una caduta, a un urto accidentale. Ma la vista del sangue che macchiava i vestiti e la scoperta di una ferita anomala hanno immediatamente fatto scattare l’allarme.

Senza perdere un istante, in preda al panico, i genitori hanno caricato il figlio in auto e si sono diretti a tutta velocità verso l’ospedale pediatrico Santobono di Napoli, eccellenza sanitaria per i più piccoli. È qui che, al pronto soccorso, i medici hanno fatto la terribile scoperta: quella che sembrava una semplice escoriazione era in realtà una ferita di striscio, inequivocabilmente riconducibile al passaggio di un proiettile.

Immediatamente è scattato il protocollo. Mentre il bambino veniva medicato, il personale sanitario ha allertato la Polizia di Stato. Gli agenti, giunti presso il nosocomio partenopeo, hanno raccolto la prima, concitata testimonianza dei genitori, ancora sotto shock. Hanno raccontato di non aver visto nulla, di non aver assistito a liti o inseguimenti. Solo un rumore, forse un botto attutito dalla confusione generale, e subito dopo il pianto disperato del loro bambino.

Dopo le cure del caso, il piccolo è stato fortunatamente dimesso. La diagnosi parla di una prognosi di sette giorni, un piccolo miracolo considerando la potenziale letalità di un colpo d’arma da fuoco. La ferita è superficiale, ma la cicatrice che questo evento lascerà nell’animo del bambino e della sua famiglia sarà ben più profonda.

Le indagini sono state affidate agli agenti del Commissariato di Acerra, competenti per territorio, che ora hanno il difficile compito di ricostruire l’esatta dinamica dei fatti. Gli investigatori stanno lavorando senza sosta. La prima pista, quella che appare più concreta, è quella del proiettile vagante. Un colpo esploso forse durante una “stesa” dimostrativa in una via limitrofa, o al culmine di una lite tra malviventi degenerata a qualche centinaio di metri di distanza. Un proiettile impazzito che ha terminato la sua corsa contro il braccio di un innocente. Al vaglio degli inquirenti ci sono le immagini di tutte le telecamere di videosorveglianza della zona, nella speranza che qualche fotogramma possa aver immortalato una scena, un veicolo o un volto sospetto. Si cercano testimoni, anche se nella confusione generale molti potrebbero non essersi resi conto della gravità dell’accaduto. Resta l’amarezza di un Natale ferito, simbolo di una violenza che non si ferma davanti a nulla, nemmeno davanti alla magia di una festa e all’innocenza di un bambino.

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