ROMA – Una maxi frode da oltre 40 milioni di euro nel settore del commercio all’ingrosso di metalli ferrosi è stata scoperta dalle fiamme gialle pavesi. L’operazione ‘Iron coin’, coordinata dal Procuratore Aggiunto Mario Venditti e dal Sostituto Procuratore della Repubblica Valeria Biscottini, è scattata alle prime luci dell’alba di quest’oggi. E ha disarticolato un’associazione a delinquere transnazionale capeggiata da due imprenditori italo-svizzeri. In corso l’esecuzione di svariate ordinanze di custodia cautelare in carcere e ai domiciliari.
Dieci giorni fa operazione anti frode a Perugia.
Al termine di una complessa indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Perugia e condotta dal comando provinciale della Guardia di Finanza di Perugia in collaborazione con il locale Ufficio delle Dogane, dalle prime luci dell’alba le fiamme gialle umbre stanno eseguendo, con l’ausilio dei colleghi della compagnia di Legnano, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di tre soggetti. Di cui due residenti nella provincia di Milano ed un romano da pochi giorni detenuto presso la casa circondariale di Pavia.
I tre sono infatti ritenuti i principali artefici di una colossale ‘frode carosello’ su scala internazionale nel settore dei carburanti. Che ha consentito di sottrarre al fisco quasi 100 milioni di euro di IVA e di riciclare circa 10 milioni di euro di proventi illeciti. Da qui il sequestro preventivo disposto dal GIP di Perugia di beni (terreni, fabbricati, appartamenti, autoveicoli, imbarcazioni, quote societarie, titoli e disponibilità finanziarie, nonché carburante). Fino ad un valore complessivo di 110 milioni di euro, in corso di esecuzione contestualmente agli arresti.
(LaPresse)