Pd, Bonaccini arruola Picierno. Rabbia di De Luca junior

Il politico salernitano sperava di diventare “numero due” della segreteria nazionale Pd

NAPOLI – Il candidato alla segreteria nazionale del Pd Stefano Bonaccini arruola l’europarlamentare Pina Picierno, che in caso di vittoria dovrebbe diventare suo vice, e diversi esponenti del partito campano mugugnano. “Pina Picierno è vicepresidente del parlamento europeo, una donna giovane, del sud, e ha preso i voti mettendoci la faccia quando si è candidata alle Europee. E al pari di tanti altri e altre, è una figura che può fare bene nel Pd. Mi affiancherà in questa sfida, come tanti altri e altre” ha detto Bonaccini ieri a Rainews 24. Un annuncio che non farà piacere al deputato Piero De Luca: secondo voci di corridoio, il figlio dello Sceriffo avrebbe aspirato allo stesso incarico e adesso si vede scavalcato. Discorso simile per il presidente del consiglio regionale Gennaro Oliviero: il 7 dicembre scorso è stato protagonista di una fuga in avanti, firmando un manifesto a sostegno di Bonaccini insieme a diversi sindaci e consiglieri del Casertano, adesso deve cedere il passo a chi finora non si era schierato. Sembra peraltro che la Picierno sarà seguita da due esponenti della stessa componente: il deputato Stefano Graziano e il presidente regionale dell’Anci Carlo Marino, sindaco di Caserta. L’annuncio ufficiale dovrebbe arrivare fra Natale e Capodanno. Reazioni ufficiali non ce ne sono state, ma sembra che l’annuncio abbia spiazzato, oltre a De Luca, anche l’ex parlamentare Lello Topo e il capogruppo in Regione Mario Casillo. Perplessità anche maggiori avrebbero i consiglieri regionali Bruna Fiola e Massimiliano Manfredi. Bonaccini aveva bisogno di una donna del Sud di impostazione moderata e l’identikit si adatta alla Picierno.

Va comunque notato che, per l’ennesima volta, l’europarlamentare si ritrova “sponsorizzata” senza avere particolari meriti elettorali: ha fatto parte del “cerchio magico” di Walter Veltroni prima, di Matteo Renzi poi, per passare sotto l’ala protettiva di Dario Franceschini, con il quale alla fine ha rotto. E adesso si ritrova cooptata come “numero due” del probabile segretario del Pd.

L’altro ieri i tre candidati alla segreteria ed Enrico Letta si sono ritrovati al Nazareno per la presentazione di un documento presentato da “quelli del Lingotto di Veltroni” (il copyright è di Stefano Ceccanti, uno dei firmatari insieme a Graziano, Picierno, Graziano Delrio, Marianna Madia, Roberto Morassut, Debora Serracchiani, Giorgio Tonini, Walter Verini). Il testo sostiene che “il risultato del 25 settembre ha in definitiva messo in discussione la funzione storica del Pd, il senso stesso della sua esistenza” e sottolinea come “lo spirito ‘costituente’ chiami le componenti culturali, politiche, territoriali del partito ad uno sforzo per convergere su ciò che unisce”.

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