Roma (LaPresse) – “Gentiloni non si sottragga al ruolo che gli compete: è punto di riferimento e non può stare alla finestra. È lui che deve chiamare il time out nel Pd, è lui che deve scendere in campo. Altrimenti la sua diventa una scelta di rinuncia dannosa per il Pd e per l’Italia”. Così Carlo Calenda in un’intervista a Repubblica. Inoltre: “Matteo deve dire cosa vuole fare. Io non partecipo al Congresso dilaniante. Non credo ci sia niente di male nel fatto che voglia creare un suo partito, ma occorre saperlo per tempo. Se lo fa è uno dei soggetti da coinvolgere nel fronte democratico per le europee”.
L’ex ministro vorrebbe costruire una grande lista democratica con tutte le figure del Pd
E sulle sue intenzioni, l’ex ministro chiarisce: “Vero è che io sono un liberal democratico, che sono stato d’accordo con molte scelte del governo Renzi. Ma per me la scommessa è ampliare il fronte, non frammentarlo. È costruire una grande lista democratica per le europee. Se Salvini vince, l’Italia rischia di scivolare ai margini dell’Europa e avere come punto di riferimento la Russia di Putin. E non è una mia analisi, è quello che Salvini dichiara di volere: una democrazia illiberale fuori dall’Occidente”