Pd: la “luna di miele” di Martina rischia davvero di finire troppo presto

Matteo Richetti mette in forte dubbio le politiche adottate dal partito

Foto Roberto Monaldo / LaPresse
Di Dario Borriello

ROMA (LaPresse) – Le ‘lune di miele’ nel Partito democratico durano sempre molto poco. Ma quella di Maurizio Martina rischia davvero di battere tutti i ‘record’. La linea del neo segretario nazionale non piace all’ala renziana dei dem, ma questa non è una novità. Ora, però, anche un pezzo da novanta della cosiddetta ‘colonna emiliana’ inizia a lanciare segnali di insofferenza. Matteo Richetti, animatore di quello che si sta configurando come un movimento interno al centrosinistra, denominato ‘Harambee’, tira un gancio sinistro mica da ridere. “Forse oltre alla retorica delle periferie, anche per il mio partito, sarebbe utile un’analisi sui dati Svimez per capire cosa è successo il 4 marzo nelle regioni del Sud“.

Il senatore avverte l’urgenza di rimettere sul tavolo le politiche del partito verso quella fetta del Paese che ha consegnato un vantaggio enorme al M5s

Lo dico da uomo e da politico del Nord. Il rapporto dello Svimez andrebbe non solo letto e commentato, ma analizzato e tenuto come base di intervento concreto nel Mezzogiorno“, ammonisce ancora Richetti. Perché il report “afferma in maniera definitiva che il vero ritardo di metà del nostro Paese non sta nella sua capacità produttiva e operosità. Ma nei servizi offerti ai cittadini“.

Intanto torna a far sentire la sua voce anche Maria Elena Boschi

Dopo settimane in cui è rimasta in penombra, l’ex ministra per le Riforme ed ex sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, interviene sul futuro del Partito democratico affermando: “Noi un Congresso lo dobbiamo fare sul serio“. Il messaggio all’attuale leader ‘Meb’ lo lancia tramite il ‘Corriere della Sera‘: “Martina guida il partito perché era il vicesegretario, l’Assemblea ha fatto una scelta però abbiamo bisogno del Congresso il prima possibile“. Ma “non perché sia la soluzione di tutti i nostri problemi, però è l’unico modo per rilanciare il Pd e soprattutto per chiarire quale è la visione del partito“. Parole che fanno capire come la partita, quella vera, non sia così lontana dal suo fischio d’inizio.

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