Pd, l’effetto Schlein non esiste

Pd, l'effetto Schlein non esiste
Pd, l'effetto Schlein non esiste

CASERTA Quando c’è un cambio di leadership in un partito ci si aspetta uno slancio in termini di consenso. Specie se il partito in questione è reduce da una pesante sconfitta elettorale. Ed è esattamente ciò che non è accaduto nel Partito democratico con la nuova segreteria guidata da Elly Schlein (foto Lp). Eppure l’ex vicepresidente della Regione Emilia Romagna poteva presentare tutte le caratteristiche per rilanciare un Pd finito nella palude dopo troppi accordi e accordicchi di governo. Volto nuovo, donna, giovane, con una linea politica dichiarata più spostata a sinistra rispetto alla storia recente del partito, che usciva dalla segreteria di Enrico Letta che di ‘rosso’ aveva ben poco. Dichiarazioni di fuoco, guerra ai cacicchi e alle correnti, prima di entrare da padrona di casa al Nazareno. Poi più nulla. E i risultati si vedono. Il partito dal 19% delle Politiche del 2022 è rimasto, secondo gli ultimi sondaggi pubblicati dai più importanti istituti di rilevazione italiani, praticamente fermo.  Quorum per SkyTg24 fissa il consenso del Pd al 19,2%, con un bel -0,3% rispetto alla precedente rilevazione.  Per Swg per La7, invece, il Pd è al 20% netto, per Bidimedia è al 19,3% (in questo caso con il Movimento 5 Stelle dato in crescita ormai alle calcagna), per Tecné il Pd è al 19,6% e Schlein è al pari di Giuseppe Conte, dietro a Giorgia Meloni (che è Presidente del Consiglio e che quindi dovrebbe essere meno gradita rispetto all’opposizione visto che da sempre chi governa paga dazio nel consenso) e Antonio Tajani (ministro degli Esteri in un momento a dir poco complicato e leader di un partito come Forza Italia che vive una crisi da cui sarà difficile venire fuori), nella classifica di gradimento dei leader.  Insomma, dal 12 marzo a oggi, l’impatto di Schlein sull’elettorato democratico è praticamente nullo. Come se tra lei e Letta non ci fosse alcuna differenza. O magari non c’è. E su questo punto il governatore Vincenzo De Luca continua a non fare sconti. Del resto la segretaria ‘rossa’ del Pd, che ha organizzato una manifestazione nazionale contro il governo di centrodestra per sabato, non è riuscita a portare in piazza nemmeno chi ama stare in piazza più di ogni altra cosa come Maurizio Landini: “La Cgil sarà in piazza il 17 novembre”. Non prima.

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