Roma (LaPresse) – “Rifiuto l’idea di un congresso del futuro del Pd che diventi un referendum sul passato del Pd. Lavoro per la prospettiva e ho grande rispetto e stima per tutti i candidati. Puntiamo su un programma importante”. Così il candidato alla Segreteria del Partito democratico, Maurizio Martina, intervistato da Linkiesta.
“Noi abbiamo fatto una scelta controvento – prosegue Martina – anche perché pensiamo sia fondamentale per il Pd andare contro la logica del referendum pro o contro Renzi. Noi vogliamo unire il PD e lo vogliamo cambiare. Vogliamo una squadra diffusa di persone fatta di giovani e donne che saranno protagonisti assoluti. Sulla questione generazionale abbiamo bisogno di mille passi avanti. Noi abbiamo detto un sacco di banalità sui giovani. La nostra mozione ha la chiave generazionale come chiave primaria”.
“Anche nella vita interna al Pd: vogliamo un partito per i giovani e dei giovani. E la questione di genere va a braccetto con quella generazionale: pensa al divario salariale e di opportunità. Non concepisco un’idea di politiche di genere che sia solo la sezione specializzata di un documento per accontentare le donne perché se non parli di donne manca un pezzo del puzzle”. “Penso alla prossima assemblea – conclude Martina – come una costituente del Pd, cercando di lanciare un percorso aperto a tutte le persone che hanno voglia di costruire un percorso progressista e liberale alternativo a Lega e Cinque Stelle. Io voglio rispondere alle aberrazioni dei Cinque Stelle sulla democrazia diretta con un idea nuova in cui i corpi intermedi, la mediazione sociale, il lavoro delle istituzioni torna a essere centrale. Una comunità sta insieme se genera valore condiviso”.