MILANO – “Basta dividerci, basta aiutare la destra. Un grande partito vive di pluralità e di unità. Io mi sono candidato per salvare il Pd proprio da queste logiche. Questo è il cambiamento che propongo: più valore ai nostri iscritti ed elettori, idee più chiare e radicali che caratterizzino le nostre battaglie per l’uguaglianza”. Così Maurizio Martina, candidato alla segretaria del Partito Democratico in un’intervista al Corriere della Sera.
“Le mie prime proposte? Salario minimo per chi sta fuori dai contratti nazionali e abolizione dei tirocini gratuiti, perché un lavoro onesto richiede una paga onesta. Secondo: Un assegno unico di 240 euro al mese per ogni figlio in ogni famiglia, perché l’Italia ha un futuro solo se investe su natalità e occupazione femminile. Terzo: Una ‘minimum tax’ sulle multinazionali, da applicare subito in attesa di nuovi accordi internazionali, perché il nostro modello sociale si difende se chi produce e vende in Italia paga le tasse in Italia”. Così Maurizio Martina, candidato alla segretaria del Partito Democratico in un’intervista al Corriere della Sera.
“Vinco e faccio subito una segreteria unitaria, credibile, giovane, anche con amministratori locali in prima linea nei territori. Un comitato nazionale aperto per le europee e 10mila comitati per la nuova Europa in tutto il Paese a partire dai circoli Pd. E un governo ombra aperto alla società e a tutte le forze che sentono come noi la responsabilità di un impegno patriottico per l’Italia”. Così Maurizio Martina, candidato alla segretaria del Partito Democratico in un’intervista al Corriere della Sera.
(LaPresse)