Pd, Misiani tenta il dialogo ma con Casillo è fumata nera

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Foto Vincenzo Livieri - LaPresse

NAPOLI – Il tavolo del centrosinistra in Campania segna il passo, in attesa delle decisioni della Consulta sul caso De Luca e il terzo mandato. Per il 13 febbraio scorso era stato annunciato il primo confronto, poi slittato a data da destinarsi e fino a ieri ancora da definire. Il commissario regionale del partito Antonio Misiani ha dichiarato ieri a “Cronache” di non avere ancora deciso la nuova data e precisato che comunque la scelta viene fatta collegialmente. Misiani ha anche ricordato che il suo mandato da commissario scade venerdì, ma nel partito si dà comunque per scontato che, nella direzione nazionale del Pd convocata per domani, l’incarico gli sarà rinnovato. Fermi anche i colloqui avviati nelle scorse settimane dallo stesso commissario insieme al capogruppo in consiglio regionale Mario Casillo: i due si sono avventurati in una difficile missione di recupero del fronte deluchiano e, una volta finito il giro di colloqui, al momento non ne sono stati previsti altri. Irrisolto anche il nodo dei congressi, ma nella direzione nazionale di domani dovrebbe essere data l’indicazione di massima. A breve dovrebbero essere celebrate le assemblee comunali, mentre la provinciale di Caserta (il tesseramento 2023 annullato in Terra di Lavoro è all’origine del commissariamento del Pd in Campania) e la regionale saranno svolte dopo l’annuncio del candidato alla presidenza della Regione, che dovrebbe avvenire verso giugno.

E intanto potrebbero esserci novità per i prossimi appuntamenti elettorali: c’è un confronto in vista nella maggioranza sulle Regionali, con la Lega che insiste sulla possibilità di permettere un terzo mandato a Luca Zaia o di presentare un proprio candidato. Il convincimento è che, sottolinea un deputato del partito di via Bellerio, in Veneto si può vincere anche da soli, da qui il pressing affinché ci sia una continuità nella regione in modo che si arrivi a un accordo per il consiglio regionale e non si presenti una ‘lista Zaia’. È una partita che si sta giocando anche con sondaggi commissionati, non solo in Veneto ma anche nelle altre regioni – come la Campania – dove si andrà al voto.

Si potrebbe inoltre permettere ai cittadini di votare alle Comunali in due giorni. È quanto prevede un provvedimento che il governo sta preparando in vista del Consiglio dei ministri. Si tratta di un decreto legge che dovrebbe arrivare sul tavolo della riunione già venerdì o al massimo la settimana prossima. Per quanto riguarda la data delle prossime elezioni si ipotizza sempre quella del 11 maggio. E sul tavolo, secondo quanto si apprende da fonti informate sul dossier, c’è l’ipotesi di accorpare le Comunali con i referendum. La riserva non è stata sciolta, ma si sta ragionando su questa possibilità.

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