ROMA – “Il Partito Democratico non può continuare a galleggiare pensando di raccogliere consenso sulla base di una parola. L’unità è questione di merito, non solo di metodo. Non si può chiedere l’unità come spot da presentare ai nostri elettori, si deve praticare e agire, nel pluralismo e nel riformismo, per dare risposte”. Così Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, intervenendo in direzione nazionale.
La decisione
“Noi siamo qui per lavorare affinché si argini la drammatica ondata populista, xenofoba, anti europea che rischia di cambiare la storia di questo Paese. Ma far partire un nuovo percorso di aggregazione – sottolinea la deputata Dem – attraverso la cancellazione delle riforme e delle azioni dei nostri governi, o con il bavaglio a chi è stato gruppo dirigente, ci rende deboli. Manca ancora una voce sulla cultura, sui diritti e sui giovani, proprio quegli elementi che hanno caratterizzato la recente esperienza del Pd. Siamo in ritardo nella costruzione di un progetto che riesca a mettere un freno ai danni culturali provocati da questo governo”.
La determinazione
“Ora serve una sintesi, vera e non di facciata, tra il Pd che è stato e quello che sarà, tra il lavoro parlamentare e le idee che ci aiuteranno ad essere nuovamente maggioranza. È una questione di democrazia e – conclude Rotta – di agibilità politica. Solo riconoscendo il valore del lavoro svolto finora possiamo pensare di ripartire, insieme”.
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