Pd, Schlein è allo sbando: il partito neanche la difende

Silenzio democrat dopo le ultime uscite a vuoto della segretaria

NAPOLI (Giuseppe Palmieri) – Elly Schlein sta realizzando un campo largo al contrario. Invece di unire un fronte che vada dai nostalgici di Rifondazione comunista fino ai moderati ex Dc, la segretaria del Pd sta riuscendo nell’impresa di mettere tutti d’accordo contro di lei. Le ultime uscite televisive l’hanno mostrata combattiva ma distante dal popolo che dovrebbe rappresentare. E ha palesato una grande difficoltà nel giustificare le proprie scelte, come quella di Marco Cappato come candidato del campo largo alle suppletive di Monza. Dopo l’annuncio della candidatura radicale i primi a dichiarare guerra sono stati proprio i democrat brianzoli. Tanto per cambiare. L’unico ad appoggiare pubblicamente le sue posizioni è Nicola Fratoianni, mentre l’altro potenziale alleato, Giuseppe Conte, pur con in mano un Movimento 5 Stelle allo sbando, non fa altro che dettarle l’agenda. E persino chi da sinistra dovrebbe essere felice di una segretaria che non viene dal centro moderato, non nasconde la delusione: “Schlein? Una liberal di scuola americana, lontanissima dall’orizzonte dalla sinistra classica”. Così l’ha definita l’ex presidente della Camera, Fausto Bertinotti intervenendo su su La7. Dopo che Schlein ha dichiarato in tv di voler restare alla guida del partito per quattro anni e di ritenere che l’armocromia sia una precisa strategia politica, nessuno del Partito democratico è intervenuto per complimentarsi con lei, come avviene in tutti gli altri partiti. L’ennesimo segno di debolezza. Persino Vincenzo De Luca, il ‘cacicchio’ che doveva essere l’antitesi della nuova era Schlein, non infierisce più. E persino un partito in evidente crisi, come Forza Italia, si permette di lanciare appelli ai democrat ormai in fuga: “Dobbiamo parlare ai moderati in fuoriuscita da un Pd a guida Schlein, così come a quanti credettero nel Terzo Polo’. Noi guardiamo ad altre famiglie che non si riconoscono nel partito socialista europeo e che possano comunque essere compatibili, per principi e valori, con il Ppe. Tra queste forze non c’è quella guidata da Marine Le Pen, che è ben diversa da Salvini. Il leader della Lega a Pontida può invitare chi vuole, ma Tajani ha fatto bene a dire ‘no’ a qualsiasi ipotesi di alleanza”, ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto a ‘Libero. L’unica buona notizia di giornata per Schlein è arrivata da Firenze: “In vista delle prossime elezioni daremo la nostra mano alla coalizione di centrosinistra, sapendo che le leggi elettorali determinano le regole del gioco e quindi chi nel centrosinistra invece di alimentare unità divide e prova a dividere commette l’errore di farci perdere le elezioni”, ha detto Enzo Maraio, segretario nazionale del Partito Socialista Italiano. Un po’ poco per guardare al futuro con ottimismo.

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