napoli (Renato Casella) – La classe dirigente del Pd va cambiata e il partito deve lavorare per riaffermare il suo ruolo di guida della coalizione di centrosinistra. Lo dichiara a “Cronache” la senatrice dem Valeria Valente, che ha da poco annunciato il suo sostegno alla candidatura di Stefano Bonaccini alla segretaria nazionale.
Si va verso il congresso e proprio in queste ore il presidente della Regione De Luca attacca il partito, parlando di “liturgia molto codificata” e affermando che è “meglio una fine con dolore che un dolore senza fine”. Cosa ne pensa?
Sulle dichiarazioni di De Luca dovrebbe chiedere a lui. Certo, bisogna rinnovare profondamente la classe dirigente del Pd e in questo posso convenire con De Luca. Quanto al congresso, in questo momento serve un partito molto forte e bisogna lavorare per ritrovare un consenso largo nel paese e superare le difficoltà conseguenti a una sconfitta politica molto dura. Probabilmente il congresso andava fatto con tempi diversi, più ravvicinati, in modo da arrivare all’appuntamento più velocemente. In ogni caso, faremo di necessità virtù e lavoreremo per tentare di fare il meglio possibile. Il fatto che ci siano 4 candidati di valore per la segreteria nazionale dimostra che il Pd resta una delle principali forze politiche ed è certamente in grado di costituire l’alternativa al centrodestra.
E cosa pensa del ticket annunciato da Bonaccini con l’europarlamentare Pina Picierno?
Bonaccini ha scelto di mettere al suo fianco una donna del Mezzogiorno con un profilo istituzionale anche autorevole insieme alla squadra che sta costruendo. Non credo che abbia lavorato con i capi corrente, ma costruirà la sua squadra. Credo che Stefano sia il più coerente fra i candidati e che la sua storia racconti di un profilo molto autonomo: mi auguro che proceda così e spero che non tratterà con i capi corrente.
Sul caso Cozzolino, la componente della direzione nazionale del Pd Camilla Sgambato ha dichiarato a “Cronache” che si sarebbe aspettata un’analisi più profonda prima di prendere provvedimenti. Secondo lei il partito ha agito adeguatamente, considerato che Cozzolino non è indagato?
Per me le scelte politiche devono essere autonome dalle valutazioni giudiziarie. Il Pd ha preso una decisione e del resto lo stesso Cozzolino si era subito autosospeso dal gruppo consiliare europeo, a propria tutela. La scelta del partito è quindi in coerenza con quella dell’europarlamentare e mi sembra comprensibile nel quadro di rigore scelto. Non è un provvedimento penalizzante, in quanto non denota una valutazione definitiva sulla persona.
L’anno prossimo via vota per i nuovi sindaci in centri importanti per la Campania come Torre del Greco e Marcianise: come deve regolarsi il partito sulle alleanze? Vanno privilegiate coalizioni civiche e il rapporto con i 5 Stelle a livello locale si può recuperare?
Secondo me il momento di parlare delle alleanze non è ancora arrivato: il tema vero è ricostruire un profilo identitario per un partito che sia la forza principale della coalizione di centrosinistra. Bisogna porsi con umiltà ma al tempo stesso avere la consapevolezza di essere la principale forza del centrosinistra.
E lo stesso Bonaccini ieri ha parlato del Pd come “perno di un nuovo centrosinistra” ed esortato a riscoprire “la vocazione maggioritaria, che è il contrario dell’autosufficienza”.
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