Roma, 16 lug. (LaPresse) – “Fanno bene Nicola Zingaretti, Goffredo Bettini e Graziano Delrio a mettere un punto fermo chiedendo di rispettare quanto è stato deciso nella scorsa assemblea nazionale. Ovvero un percorso congressuale che termini prima delle prossime europee. Non banale visto che dalla pesantissima sconfitta elettorale delle scorse politiche, la peggiore di sempre per i progressisti in Italia, più volte si è riaffacciata la tentazione di restaurazione e quell’approccio conservatore che sta condannando il Pd all’irrilevanza”. Lo scrive in una nota il giovane esponente del Pd di Roma, Giovanni Zannola. “Nel percorso di rigenerazione del Partito Democratico bisognerà senz’altro tenere conto che una nuova classe dirigente esiste già. Quella di tantissimi giovani amministratori che godono a livello locale di un largo consenso. Che si sono misurati con il voto dei cittadini e non con i capibastone per essere cooptati in parlamento o negli organismi dirigenti”.
ha aggiunto
“Bisogna cambiare tutto, come afferma anche oggi Gianni Cuperlo, da qualche giorno membro della segreteria di Martina, e sarà certamente un percorso netto di cambiamento rispetto coloro che ci hanno portato fino ad oggi. Con tutto il gruppo dirigente ormai giudicato non più credibile dagli elettori e dai nostri militanti. Gruppo dirigente che non può reinventarsi nuovo: solamente da un proprio atto di generosità passerà la possibilità di cambiamento effettivo. Difficile pensarlo se alle parole non seguono i fatti. Partendo dal notare che in segreteria ci sono dirigenti che nel 2003, quando mi sono iscritto per la prima volta ad un partito, erano già nella segreteria dei Democratici di Sinistra”, ha aggiunto.