TRIESTE – Un podio quasi tutto azzurro ai Giochi Olimpici Beijing 2022 nella discesa libera femminile dello sci alpino: Sofia Goggia conquista un argento che vale oro e Nadia Delago sorprende tutti portando a casa il bronzo olimpico. A soli 23 giorni dal tremendo infortunio di Cortina, Goggia conquista un podio che non ha pari. Ai microfoni di discovery+, intervistata da Irene Curtoni, ex slalomista azzurra, ha raccontato il percorso che l’ha portata a vincere l’argento che una velatura d’oro ce l’ha, guardando indietro di qualche settimana. “Sono stati giorni difficilissimi. Quando ancora ero zoppicante, in palestra, con le stampelle, mi continuavo a ripetere – se io dovessi riuscire a superare questa prova, la gara sarà quasi la parte più facile – È stata durissima soprattutto crederci quando era tutto buio: i giorni dopo Cortina sono stati difficilissimi. È un argento bellissimo. È chiaro che c’è il dispiacere per aver mancato l’oro però è un argento che vale tanto soprattutto vedendo le condizioni da cui arrivavo.”
Le persone intorno a lei l’hanno tanto spinta a fare questo percorso e arrivare qua andando a cercare una medaglia. “Ho avuto la fortuna di avere dei dottori che si sono presi delle grosse responsabilità ovvero quelle di dirmi – Sofia fai il tuo percorso riabilitativo e metti gli sci dopo 15 giorni e la cosa fondamentale che devi fare tu per te stessa è crederci – È stato particolarmente difficile: io 5 giorni dopo Cortina avevo la gamba sinistra che era metà dell’altra e tra ieri e oggi sono i primi momenti in cui riesco a camminare quasi con una normale scioltezza che prima di oggi e di ieri non avevo mai trovato. Sono fortunata perché ho espresso una forza di volontà e una caparbietà che mi contraddistingue allucinante e di questo devo darmene merito però sono anche fortunata perché sono stata aiutata in questi giorni da persone che hanno creduto fortemente che ce la potessi fare e non è facile crederci quando veramente sembra tutto perso. Il mio grazie a me stessa, perché ero io al cancelletto e a tutte quelle persone che hanno creduto follemente che potessi farcela e mi hanno accompagnata letteralmente per mano”.
Se dovesse ripensare alla gara, lasciando da parte l’argento, per quei 16 centesimi. “A dire la verità, no. Voglio vedere bene il video oggi. Non sono una ragazza che si prende delle scuse anzi sono sempre responsabile per me stessa sia quando vinco sia quando magari va peggio. Però nella parte sopra continuavo a saltare e sentivo che avevo un po’ di vento contro e anche sulle prime porte l’avevo avvertito. Non so l’ultima parte – dice – che comunque mi ha mangiato quei due decimi. Voglio comunque fare un’analisi video. Però in quella che è stata la mia sciata non cambierei nulla. Io ho fatto la mia discesa e devo dire che più di così non potevo fare con 4 giorni di sci nelle gambe e due prove di discesa. Quindi brava”. E infine eccola la medaglia. “È un argento vivo che metterò accanto a quello di PyeongChang. Sono partita il 6 per venire qui e sono arrivata il 5 da Verona. Non ho avuto nemmeno il tempo per capire l’imminente partenza però una cosa l’ho fatta: ho spostato le medaglie dei mondiali e ho lasciato un pochino di spazio tra loro e quella d’oro e infatti ci metterò il cofanetto di questa”, conclude Goggia.
(LaPresse)