Pedofilia, arcivescovo di Santiago a processo. Si dimette il cardinale Ricardo Ezzati

Foto Claudia Reyes / AFP in foto il cardinale Ricardo Ezzati

SANTIAGO DEL CILE (CILE) – La conferenza episcopale cilena perde un altro pezzo da novanta. Papa Francesco ha accettato le dimissioni dell’arcivescovo di Santiago, Ricardo Ezzati, accusato di aver insabbiato gli abusi su minori commessi da tre sacerdoti sotto la sua autorità. Con lui, salgono a sette i vescovi cileni sollevati per essere finiti al centro degli scandali di pedofilia.

Ezzati, 77 anni, continua a proclamarsi innocente

L’ex arcivescovo di Santiago ha presentato le sue dimissioni al Papa nel maggio del 2018, insieme ai 34 vescovi del Cile. L’ultima mossa nei tentativi del Vaticano di affrontare gli abusi all’interno della Chiesa cattolica arriva pochi giorni dopo la condanna in primo grado del cardinale australiano George Pell per abusi su due coristi a Melbourne.

Anche Pell si è dichiarato innocente e ha annunciato che ricorrerà in appello

La decisione su Ezzati è stata presa dopo che la corte d’appello cilena ha confermato che dovrà affrontare un processo per non aver denunciato gli abusi sessuali da parte di tre sacerdoti. Ezzati era stato nominato vescovo da Giovanni Paolo II nel 1996 e creato cardinale nel 2014 da Francesco.

Nato in Italia, nel 2006 ha preso la cittadinanza cilena, messa in bilico da una commissione parlamentare, che a gennaio scorso ha votato per annullarla. La diocesi di Santiago sarà guidata da monsignor Celestino Aos Braco, finora vescovo di Copiapo, città a 800 chilometri a nord della capitale.

Un piaga che il Pontefice sta tentando in tutti i modi di estirpare

Il Cile è uno dei paesi più coinvolti nello scandalo delle violenze sessuali di religiosi su minori. Dopo le polemiche sollevate durante il viaggio del Papa argentino, accusato di non aver preso misure adeguate per scoperchiare il problema, Bergoglio ha deciso di ascoltare più a fondo le vittime, si è scusato e ha convocato tutti i vescovi del Cile in Vaticano per una riflessione che ha portato alla consegna in blocco delle loro dimissioni.

La decisione del papa su Ezzati contrasta con il rifiuto delle dimissioni del cardinale francese Philippe Barbarin, condannato a sei mesi di carcere con sospensione all’inizio di questo mese per non aver denunciato gli abusi di un prete a Lione.

A ottobre, Francesco ha accettato invece le dimissioni del cardinale statunitense e arcivescovo di Washington, Donald Wuerl, accusato di aver contribuito a coprire centinaia di casi di abusi sui minori. E a febbraio ha spretato l’ex cardinale americano Theodore McCarrick, 88 anni, che una corte vaticana ha dichiarato colpevole di pedofilia.
(LaPresse)

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