ROMA (LaPresse) – Un’inchiesta che ha squarciato un velo su violenze e abusi e che ha smosso le coscienze di tutto il mondo, soprattutto della santa Sede. Ora dello scandalo pedofilia in Pennsylvania da parte del clero nei confronti di oltre mille minori, ne parla anche il nunzio apostolico americano, Christophe Pierre. A Rimini per partecipare al meeting di Comunione e Liberazione. da Pierra ha parlato di “preoccupazione seria del Papa”.
Le prime parole di Christophe Pierre a Rimini
“Siamo in un momento di cambiamento d’epoca e di difficoltà di trasmettere la fede” e “la Chiesa, come diceva Gesù nel Vangelo, sa che lo scandalo è un ostacolo per la trasmissione della fede”, ha detto. “Da tutta la Chiesa e non solo dai vescovi e dai preti” servono “risposte vere al problema che non possono essere solo giuridiche”. E ancora: Non deve essere solo una risposta giuridica o di organizzazione per evitare il male”, anche perché “sappiamo che non riusciremo mai ad evitare il male, anche con i migliori sistemi del diritto”.
La preoccupazione della Santa Sede
Anche la Santa Sede aveva commentato i fatti esprimendo “dolore e vergogna”. Il Gran Giurì della Pennsylvania ha redatto oltre 1300 pagine che descrivono due anni di indagini sugli abusi sessuali compiuti in sei delle otto diocesi dello Stato nordamericano, Harrisburg, Allentown, Pittsburgh, Greensburg, Erie e Scranton. Il rapporto punta il dito contro 301 sacerdoti. E identifica oltre 1000 minori che hanno subito abusi per 70 anni nell’omertà dei superiori.
In un estratto del dossier si legge che “i preti hanno violentato ragazzini e ragazzine e i loro superiori non solo non fecero niente, ma hanno nascosto tutto”.
di Denise Faticante