CITTA’ DEL VATICANO – Stavolta il giro di vite sarà direttamente dentro alle mura vaticane. Il Papa, con un ‘motu proprio’ e un’apposita legge, la n.297, ha stabilito nuove linee guida “per prevenire e contrastare gli abusi sessuali contro minori e persone vulnerabili” nella Curia romana e all’interno della Santa Sede.
La notizia arriva poche settimane dopo il grande summit voluto dal pontefice sulla pedofilia con i vertici delle conferenza episcopali, il cui obiettivo era proprio dare un segnale forte e globale.
Due le principali novità
L’obbligo di denuncia e la prescrizione a vent’anni. Questo periodo partirà dalla maggiore età dei 18 anni. Per ogni abuso, Curia e Città del Vaticano avranno il dovere di segnalarlo alle autorità competenti, cooperando con esse. La denuncia andrà presentata al promotore di giustizia presso il tribunale della Santa Sede.
Verranno inoltre intensificati i controlli per evitare di reclutare persone che potrebbero commettere abusi. E’ prevista poi assistenza psicologica, giuridica e sanitaria alle vittime, oltre che privacy durante tutto il processo. Si ribadisce naturalmente la presunzione di innocenza, ma anche la possibilità di misure cautelari. La documentazione, infine, dovrà essere conservata anche in caso di archiviazione delle accuse.
La portata delle nuove norme ha chiaramente validità limitata, applicandosi ad un ambito circoscritto. Diversi casi, però, hanno coinvolto prelati che, viste le loro funzioni diplomatiche, si sarebbero visti applicare il codice Bergoglio: Carlo Alberto Capella, Luigi Ventura, Jozef Wesolowski.
(LaPresse)