PERUGIA – Tre imprenditori umbri, operanti nel settore farmaceutico, sono stati raggiunti da un decreto di sequestro preventivo di urgenza di quote societarie, poiché ritenuti responsabili dei reati di bancarotta fraudolenta patrimoniale e di bancarotta semplice. Ne dà notizia il procuratore della Repubblica di Perugia, Raffaele Cantone, riportando l’operazione condotta dai militari della sezione di polizia giudiziaria – aliquota Guardia di Finanza e del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Perugia.
“L’indagine – che trae origine dagli approfondimenti effettuati nell’ambito della procedura fallimentare di una società di persone esercente la rivendita di farmaci – ha consentito di accertare che, sebbene si fosse manifestato lo stato di decozione già dal 2015, i soci, astenendosi dal depositare l’istanza di fallimento, proseguivano l’attività, accumulando ulteriori perdite che, sommate fra di loro, alla data del 31 dicembre 2020, ammontavano ad oltre 10 milioni di euro.
Tra l’altro, avrebbero aggravato il dissesto, presentando un’istanza di concordato preventivo, dichiarata inammissibile, volta solo a procrastinare il fallimento, compiendo successivamente ingiustificati prelevamenti di denaro a titolo personale nonché una serie di operazioni volte alla distrazione di beni dalla massa fallimentare”, ha dichiarato Cantone in una nota. Due degli imprenditori coinvolti risiedono a Perugia, mentre il terzo risiede nel comune di Castiglione in Teverina in provincia di Viterbo.
(LaPresse)