Pescara (LaPresse) – Quattordici indagati, tra cui due società. Sotto sequestro, a Pescara, 26 scolmatori di piena dell’impianto fognario della rete cittadina e l’impianto di depurazione e scarico del mattatoio. Le accuse vanno da inquinamento ambientale alla gestione illecita e deposito incontrollato di rifiuti. Dall’inadempimento e frode in pubbliche forniture a lesioni come conseguenza di altro delitto e plurimi sversamenti. È il bilancio di un’indagine sull’inquinamento del fiume Pescara e degli affluenti nel suo tratto finale. Il pm – si legge in una nota della Procura abruzzese guidata da Massimiliano Serpi – ha chiesto il provvedimento di sequestro preventivo. Che il gip del Tribunale di Pescara “ha ritenuto di adottare con ampia motivazione”.
Al lavoro gli uomini della guardia costiera, il Nipaaf (Nucleo investigativo di polizia ambientale e forestale) dei carabinieri forestali e il reparto operativo aeronavale della guardia di finanza. In mattinata sono iniziate le attività, ancora in corso, di esecuzione del provvedimento del giudice per le indagini preliminari. Con i sequestri degli scolmatori di piena dell’impianto fognario di Pescara. Iniziando da quello vicino alla zona Madonnina del porto. Il funzionamento degli impianti sequestrati – precisa la Procura nella nota – non verrà interrotto. Ma proseguirà in regime di custodia giudiziale affidata al funzionario del Comune. Con precise prescrizioni, per il “costante e tempestivo monitoraggio dei flussi di portata”.
Sotto inchiesta gli impianti comunali di depurazione
L’attività degli inquirenti, iniziata a tutto campo, si è focalizzata in particolar modo sugli impianti comunali di depurazione. Approfondimenti, anche con due consulenze tecniche per chiarire aspetti di carattere ingegneristico e idraulico, oltre che chimico e biologico, sono stati portati avanti. In quelle aree dove le analisi dei reflui avevano evidenziato parametri con valori nettamente al di sopra delle previsioni legislative. Nel corso delle indagini, durate più di due anni, sono stati già eseguiti 12 sequestri preventivi. Hanno permesso, in alcuni casi, la restituzione ai gestori a patto che sia fatta la messa a norma degli impianti. Per altri, ancora sotto sequestro, è in corso un’attività di monitoraggio.
Eseguito anche il sequestro dell’impianto di depurazione e del relativo scarico del mattatoio del Comune di Pescara. Lì – fa sapere la Procura – sono state riscontrate irregolarità nel funzionamento tali da giustificare la misura cautelare. Anche in questo caso – si precisa in una nota – verrà garantita, nel limite del possibile e compatibilmente con le esigenze di prevenzione ambientale, la continuità operativa della struttura di pubblica utilità.
Luca Rossi