PESCARA – Distributore con prezzi truccati scoperto dalla guardia di finanza di Pescara. È questo uno dei risultati del piano di controlli anti-speculazioni effettuati con l’operazione ‘No stop’, dopo i risultati dell’operazione ‘Oro nero’ che ha disarticolato un disegno criminoso su tutto il territorio nazionale di frode all’Iva, evasa per oltre 45 milioni di euro. Il monitoraggio dei prezzi applicati nei distributori di carburante, su tutto il territorio provinciale dal 17 al 21 marzo, ha portato all’accertamento della violazione della normativa sulla trasparenza da parte di un benzinaio ‘no brand’ del Pescarese che ha applicato prezzi fasulli.
Al titolare della ‘pompa bianca’ è stata applicata una sanzione amministrativa di qualche migliaio di euro per violazione, in materia di trasparenza, del codice del consumo. Conti alla mano, l’irregolare pubblicizzazione delle cifre mostrate sui ‘cartelli tarocchi’ ha assicurato un guadagno netto, illecito, di 10 euro in più rispetto alla media attuale per ogni pieno di carburante. Si parla di oltre 30 euro rispetto il valore medio del prezzo praticato nello stesso periodo del 2021.
“L’infrazione intercettata evidenzia una condotta grave, perpetrata a danno dei consumatori in un momento in cui l’escalation senza freni delle tariffe ‘alla pompa’ interferisce con i legittimi moti di ripresa dell’economia post-pandemica”. Lo ha detto Antonio Caputo, comandante provinciale delle Fiamme gialle di Pescara. “Trappole di prezzi finti, ma attraenti. Colonnine con totalizzatori che indicano erogazioni differenti dall’effettivo rifornito. Sono tutte manovre distorsive della corretta dinamica di formazione dei prezzi presso i distributori” ha aggiunto il comandante titolato scuola tributaria (tst).
Si tratta di profitti e introiti ottenuti a scapito dei cittadini, illeciti che con il ‘caro bollette’ pesano ancora di più sui bilanci di aziende e famiglie in difficoltà per le quali è intervenuto anche il governo con il decreto anti-rincari. Con il taglio temporaneo delle accise, le tariffe del carburante dovrebbero scendere al di sotto della soglia di 2 euro, per la prima volta dopo settimane di tariffe alle stelle, ha spiegato il comandante Caputo. Intanto, per il contrasto alle eventuali truffe sul ‘caro benzina’ le Fiamme gialle pescaresi continuano l’indagine con grande tempestività e per completare l’operazione ‘No stop’ si attrezzano con un approccio trasversale, misto, preventivo ed investigativo, utile ad ottenere esiti importanti.
“Il risultato raggiunto è un punto di partenza. L’obiettivo è approfondire, risalire la filiera di acquisto dei prodotti petroliferi, ponendo attenzione, in particolare, alla ricerca di eventuali mercati paralleli d’approvvigionamento e alle strategie fiscali sfruttate all’atto dell’immissione in consumo dei carburanti. Dobbiamo arrivare all’origine delle bolle speculative e, vista l’ampiezza e l’alta specialità del settore, la scelta di intraprendere il piano ‘No stop’ si è rivelata strategica – ha affermato il colonnello – In primis, per dare una risposta immediata ai cittadini abbiamo ribadito la costanza del nostro presidio di legalità sul territorio con una presenza massiccia delle nostre pattuglie nel weekend. In soli 5 giorni abbiamo effettuato, d’iniziativa, 5 controlli sulla circolazione delle accise e 39 verifiche sul rilevamento prezzi – ha concluso l’ufficiale – Una fitta rete di controlli amministrativi, che ci hanno consentito di scandagliare il fondale del commercio degli idrocarburi, in modo da accertare le evasioni poste in essere da chi ha voluto truffare i propri clienti approfittando della recente impennata dei prezzi. Gli esiti investigativi raccolti costituiscono input per ipotesi di truffa aggravata, aggiotaggio, manovre speculative su merci, gravi fenomeni penali che possono emergere nel settore delle frodi sul carburante”.
(LaPresse)