“Negri di merda, dovete morire stasera”: 7 persone arrestate per il pestaggio razzista a Palermo nella notte di Ferragosto

Un gruppo di minorenni gambiani venne avvicinato e aggredito con calci, pugni, mazze da baseball e spranghe all'esterno di un pub sulla spiaggia

Pestaggio di Ferragosto
Foto LaPresse

PALERMO – Sette persone arrestate, un’ottava indagata. Almeno 25, complessivamente, i soggetti che nella notte di Ferragosto hanno partecipato all’aggressione a sfondo razziale contro un gruppo di minorenni extracomunitari. Un pestaggio brutale attorno a cui gli investigatori stanno chiudendo il cerchio dei colpevoli. Questa mattina, all’alba, sono scattati i primi arresti. Ma non si escludono nuovi provvedimenti di custodia cautelare nei prossimi giorni.

Pestaggio a sfondo razzista nella notte di Ferragosto, arrestate 7 persone appartenenti a un unico nucleo familiare

Tra parentele, legami di sangue e sentimentali, fanno tutti parte di un unico nucleo familiare i soggetti arrestati questa mattina per l’aggressione su una spiaggia tra Trappeto e Partinico, in provincia di Palermo. In carcere sono finiti Antonino Rossello, Roberto Vitale, il fratello Salvatore, Emanuele Spitaleri. Per Valentina Mattina, Giacomo Vitale e Rosa Inverga, il gip del Tribunale di Palermo ha disposto la restrizione ai domiciliari. Una terza donna resta indagata. Nella notte tra il 14 e il 15 agosto, nel corso di una serata organizzata davanti a un pub in riva al mare, sei minorenni gambiani trascorrevano qualche ora di svago col permesso della direttrice della comunità dove sono ospitati.

Alcune persone – quelle arrestate stamattina, secondo le indagini – li avvicinarono con un pretesto. Qualche scaramuccia, poi uno schiaffone a uno di loro. La reazione di un compagno fece scattare la furia degli aggressori. Pugni, calci e ancora colpi di mazza da baseball e di spranghe.

Il folle inseguimento al pulmino, poi l’urlo di ‘battaglia’ pistola in pugno: “Negri di merda, dovete morire”

Quando l’operatrice della comunità arrivò col pulmino per salvare i ragazzi, partì la seconda fase dell’aggressione. Consumata in maniera ancor più vigliacca. Cinque auto inseguirono e bloccarono il mezzo che cercava di raggiungere la comunità. Dalle macchine partì un lancio di pietre, mentre uno degli aggressori puntò una pistola contro l’operatrice. “Negri di merda, dovete morire entro stasera”, avrebbe urlato. Solo l’arrivo dei carabinieri evitò una strage. Le indagini scattarono immediatamente. Furono ascoltati i ragazzi, l’operatrice – anch’essa rimasta ferita – e i testimoni. Le telecamere di sorveglianza nella zona hanno giocato un ruolo decisivo nell’identificazione dell’aggressione. In 7, stamattina, si sono trovati i militari alla porta. Per tutti, le accuse sono di violenza privata e lesioni con l’aggravante dell’odio razziale.

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