Pestato a sangue uomo di una cosca, presi in due

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POZZUOLI – Un’aggressione violenta, che ha scosso la comunità di Pozzuoli e destato grande preoccupazione, si è consumata martedì pomeriggio in pieno centro, a pochi passi dal Molo Caligoliano, dove Raffaele Di Francia, 55 anni, noto con il soprannome di “Lello ‘o pollo”, è stato brutalmente picchiato da due uomini incappucciati. Il raid, avvenuto all’interno del portone di una palazzina in una zona videosorvegliata, ha lasciato il 55enne in gravi condizioni e in balia di un’emorragia che ha richiesto l’intervento tempestivo dei soccorritori. Secondo la ricostruzione fornita dagli inquirenti, intorno alle 15 Di Francia è stato bloccato dai due aggressori all’ingresso del suo condominio. Senza alcun preavviso, i due lo hanno assalito, colpendolo ripetutamente con calci e pugni. La furia dei due, incappucciati e senza volto, è stata tale che la vittima è stata lasciata a terra in una pozza di sangue. L’uomo, ormai privo di forze, è stato soccorso dai sanitari del 118, che lo hanno trasportato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria delle Grazie, dove è stato sottoposto a numerosi accertamenti per le gravi ferite riportate, traumi e fratture, che lo hanno messo in serio pericolo di vita. Gli aggressori, dopo aver portato a termine l’azione, si sono dati alla fuga, sparendo nel nulla, ma non abbastanza velocemente da sfuggire all’occhio delle telecamere di videosorveglianza presenti nella zona.

Le immagini, che hanno rivelato dettagli cruciali sul volto dei colpevoli, sono ora alla base delle indagini condotte dagli agenti del Commissariato di Pozzuoli, diretti dal vicequestore Raffaele Esposito. Raffaele Di Francia, noto a livello locale per il suo coinvolgimento con il clan Longobardi-Beneduce, è una figura centrale nelle indagini. La sua carriera criminale risale a diversi anni fa, quando nel 2010 fu arrestato durante la maxi operazione “Penelope”, un colpo decisivo alla camorra che portò alla cattura di molti membri del clan. In quella circostanza, Di Francia venne condannato a dieci anni di carcere per associazione a delinquere di stampo mafioso. La sua affiliazione al clan Beneduce non è mai stata nascosta, e il 55enne era considerato uno degli uomini di massima fiducia di Gaetano Beneduce, il capoclan che aveva un’influenza significativa nella zona flegrea. La sua figura, di grande spicco nel sottobosco criminale, lo rendeva un obiettivo sensibile, con numerosi nemici pronti a colpirlo per vecchi rancori o dispute interne.

Gli inquirenti, infatti, stanno ora cercando di stabilire se l’agguato sia stato il frutto di una faida interna al clan o di un atto di vendetta per ragioni ancora sconosciute. La violenza dell’assalto e la modalità con cui è stato compiuto potrebbero suggerire l’esistenza di motivazioni più profonde legate a tensioni preesistenti. Le indagini hanno seguito un percorso rapido e preciso. I poliziotti, grazie anche all’efficace utilizzo delle immagini delle telecamere, sono riusciti in tempi record a identificare i due presunti aggressori, entrambi giovani e residenti a Pozzuoli. Si tratta di un 22enne e di un 24enne, già noti alle forze dell’ordine. I due sono stati arrestati dopo che i poliziotti li hanno rintracciati nelle rispettive abitazioni, dove sono stati trovati alcuni capi di abbigliamento corrispondenti a quelli indossati durante l’aggressione. L’arresto dei due aggressori ha portato a un’indagine ancora in corso, con gli inquirenti che cercano di scoprire il movente dell’attacco e di capire se esistano altri complici coinvolti. I due sono stati sottoposti a fermo di polizia giudiziaria per tentato omicidio e sono stati trasferiti nella Casa Circondariale di Poggioreale, dove resteranno in attesa dell’udienza di convalida del fermo.

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