SAN FELICE A CANCELLO – Troppo gravi erano le ferite che aveva: ha lottato per 5 giorni, ma ieri, Paolo Houssari, 39enne, non ce l’ha fatta. È morto. Adesso i carabinieri, coordinati dalla Procura di Santa Maria Capua Vetere, sono al lavoro per fare chiarezza su questa tragedia.
Chi ha ‘scaricato’ davanti al nosocomio l’uomo di San Felice a Cancello? Chi lo aveva picchiato al punto da ucciderlo? Interrogativi a cui i militari dell’Arma proveranno a rispondere. E si prospetta un’inchiesta complicata che potrebbe coinvolgere anche gli inquirenti sanniti. Per quale ragione? Le ultime notizie su Houssari attestano la sua presenza presso la stazione di servizio Ewa, al confine tra Forchia e Arpaia, nel beneventano. Proprio qui altre persone lo avrebbero caricato in auto per poi lasciarlo la mattina del 6 luglio scorso all’esterno della ‘Postazione fissa di primo soccorso accettazione urgenza territoriale’ di via Roma. Dal centro medico della Valle di Suessola, viste le sue precarie condizioni, era stato trasferito al Sant’Anna e San Sebastiano a Caserta, dove avrebbe potuto essere assistito più efficacemente. Purtroppo non è servito. Houssari, sposato con una figlia, in passato è stato coinvolto in indagini sullo spaccio di droga: vicenda che gli era costato un verdetto di condanna (già scontata). Oggi il suo corpo sarà sottoposto ad esame autoptico. Ad assistere i familiari della vittima è l’avvocato Orlando Sgambati.
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