Peste suina africana a Roma, è allarme per cinghiali e maiali

ROMA – E’ allarme per maiali e cinghiali, la peste suina africana ha raggiunto anche la capitale dopo le segnalazioni avvenute in provincia di Genova e in direzione del Piemonte fino a Serravalle Scrivia.

I maggiori contagi
Altamente trasmissibile può creare grossi problemi agli allevamenti di maiali e conseguenzialmente commercio di carini suine. Finora una grossa percentuale di casi più gravi si sono verificati nell’Africa sub-sahariana, ma anche in Georgia, Armenia, Azerbaigian, Russia europea, Ucraina e Bielorussia.

L’informativa
Nel nostro Paese il Ministero della Salute in una nota raccomanda le famiglie “di smaltire i rifiuti alimentari, di qualunque tipologia, in contenitori idonei e chiusi e non somministrarli per nessuna ragione ai suini domestici o ai cinghiali. Chiunque provenga da aree in cui la malattia è presente può rappresentare un veicolo inconsapevole di trasmissione del virus agli animali”. Inoltre si consiglia di “non portare in Italia, dalle zone infette comunitarie, prodotti a base di carne suina o di cinghiale, quali, ad esempio, carne fresca e carne surgelata, salsicce, prosciutti, lardo, che non siano etichettati con bollo sanitario ovale”. Si specifica inoltre che “anche i cinghiali, liberi di avvicinarsi alle zone antropizzate, oramai rappresentano uno dei mezzi di diffusione del virus, qualora entrino in contatto con allevamenti che non rispettano le norme di biosicurezza o con rifiuti alimentari abbandonati o con lavoratori del settore domestico”.

Casi e sintomi
Lo scorso 7 gennaio la malattia è stata segnalata sulla carcassa di un cinghiale rinvenuta in Piemonte, nel Comune di Ovada, in provincia di Alessandria. Ma ancor prima in Sardegna, dove la peste suina appare in netta crescita. Quello riscontrato in Piemonte è un virus geneticamente diverso da quello sardo corrisponde a quello circolante in Europa da alcuni anni. La febbre suina africana, non letale per l’uomo, comporta rialzo della temperatura, perdita di appetito, debolezza, aborti spontanei, emorragie interne con emorragie evidenti su orecchie e fianchi.

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