NAPOLI – La polizia interviene all’istituto professionale alberghiero in via Terracina nel quartiere Fuorigrotta lunedì mattina.
Un petardo è esploso a scuola e ha ferito un docente alle gambe. Minuti ad alta tensione. Il professore viene soccorso da una ambulanza del 118 e trasportato all’ospedale del Mare, dove viene sottoposto alle prime cure. I sanitari effettuano gli esami e poco più tardi spiegano che ha riportato lesioni superficiali, escoriazioni alla gamba sinistra. Nulla di grave. Guarirà in cinque giorni. Poi gli accertamenti delle forze dell’ordine.
I poliziotti raccolgono a caldo le dichiarazioni dei testimoni. Poi effettuano un sopralluogo nell’istituto Rossini, da sempre tra i più rinomati in città. Stando a una prima versione delle forze dell’ordine, il petardo è esploso nella rampa delle scale della scuola. E in quel momento il docente si trovava vicino ai gradini. E’ stato ferito: ha riportato abrasioni alla gamba sinistra. Solo tanto spavento all’istituto alberghiero Rossini in via Terracina l’altro ieri mattina. Le lezioni erano cominciate da poco.
I medici sono intervenuti nel plesso pochi minuti dopo le nove.
Intanto gli agenti del commissariato e della questura lavorano, per individuare il responsabile: la persona che ha lanciato il petardo nella rampa delle scale. Testimoni raccontano che si è udito un forte botto, ma nei primi minuti nessuno ha capito cosa fosse successo.
Gli accertamenti delle forze dell’ordine puntano anche alle registrazioni delle telecamere di sorveglianza. E con ogni probabilità i poliziotti nei prossimi giorni effettueranno nuovi sopralluoghi, per raccogliere informazioni per le indagini. Per ora gli inquirenti non escludono la bravata. Ma sono in corso verifiche.
Il docente 39enne è stato ascoltato a caldo dagli investigatori: ha spiegato che era vicino alla rampa delle scale, quando ha udito lo scoppio. Ma non aveva avuto il tempo per girarsi. Non ha visto chi avesse lanciato il petardo. E’ probabile che si sia trovato nella traiettoria. Molto potranno dire i filmati registrati dall’impianto di videosorveglianza.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
