MILANO – Philips è pronta a lasciarsi alle spalle il business degli elettrodomestici per concentrarsi sulla sanità. In occasione della pubblicazione dei conti trimestrali, il gruppo olandese della tecnologia ha spiegato che il gigante hi-tech dovrebbe separarsi dall’asset che include prodotti come macchine del caffé, depuratori d’aria e friggitrici nei prossimi 12-18 mesi. “Non è un’attività strategica per il nostro futuro da leader delle tecnologie sanitarie”, ha chiarito l’amministratore delegato di Philips, Frans van Houten. Chiudendo le porte a un business che lo scorso anno ha generato vendite per 2,3 miliardi di euro, Philips sceglie di rafforzarsi nello sviluppo di tecnologie healthcare. Che nel quarto trimestre sono cresciute del 4%.
La svolta del gruppo Philips
Il gruppo olandese negli ultimi anni si è trasformato da vasto conglomerato hi-tech a una società specializzata nelle tecnologie sanitarie. Separandosi dalle sue divisioni di illuminazione e di elettronica di consumo. Nei conti del quarto trimestre Philips ha registrato un Ebitda di 1,066 miliardi di euro su vendite di 5,96 miliardi. Un risultato sotto le attese degli analisti, che avevano previsto rispettivamente 1,07 e 6,03 miliardi di euro. Nell’intero 2019 l’utile netto del gruppo ammonta a 1,173 miliardi di euro, in crescita del 6,9% da 1,097 miliardi dello scorso anno. I ricavi aumentano del 4% a 19,5 miliardi. Il dividendo proposto dal consiglio di amministrazione di Philips sui risultati del 2019 è di 0,85 euro.
Gli obiettivi
Guardando al 2020, “continuiamo a intravedere rischi geopolitici ed economici”, ha sottolineato van Houten. Spiegando che il gruppo punta a una crescita delle vendite compresa tra il 4% e il 6% e a un miglioramento del margine Ebitda adjusted di circa 100 punti base, “con uno slancio di performance che dovrebbe migliorare nel corso dell’anno”. Il business degli elettrodomestici “ha dato un contributo significativo a Philips”, ha precisato il ceo. Tuttavia per il gruppo è tempo di “concentrare ulteriormente la nostra attenzione sul continuum sanitario e investire nella salute dei nostri consumatori”. Oltre che nel business delle imprese professionali legate al settore.
(AWE/LaPresse/di Francesca Conti)