Pianura dice no alla criminalità. Ma i clan fanno ancora paura

Tanti ragazzi in marcia, però solo uno alla fine del corteo nella villa comunale ha imbracciato il megafono e urlato “no alla mafia, no alla camorra, viva lo Stato”, tra gli applausi dei presenti

NAPOLI – Corteo contro la criminalità ieri notte nel quartiere Pianura, gli abitanti sono scesi in strada dopo l’omicidio di Gennaro Ramondino. Ora hanno paura di una guerra tra bande.

Tanti ragazzi, ma la manifestazione è riluttante a partire: tentenna più volte, soprattutto quando si deve urlare ‘no alla camorra’. C’è indignazione, ma pure paura. La criminalità nel quartiere è pressante. Una presenza asfissiante. Lo testimoniano le modalità in cui è stato assassinato il ventenne di Fuorigrotta: ucciso con tre colpi di pistola e il corpo dato alle fiamme in aperta campagna. Allo stesso modo era stato ucciso nell’estate 2022 Andrea Covelli: il cadavere del 27enne trovato in campagna a Pianura dopo una telefonata anonima. Una mattanza di giovani, che indigna la popolazione. E’ successo di nuovo. Pochi giorni fa, quando è stato trovato il cadavere di Gennaro Ramondino, prima ucciso a colpi d’arma da fuoco e poi il corpo dato alle fiamme in via Torre Poerio. Un delitto, che ha scosso tutta la città. Secondo gli investigatori, il ventenne frequentava gli ambienti del gruppo Santagata, entrato in rotta di collisione con i Carillo-Perfetto. Sospettano una epurazione.

Ieri notte gli abitanti di Pianura si sono radunati in strada. Sono esasperati, ma non rassegnati. Subito dopo è nato un corteo spontaneo, che è terminato alla villa comunale, dove un ragazzo ha preso il megafono e ha finalmente gridato “no alla mafia, no alla camorra. Viva lo Stato’ tra gli applausi dei presenti. “Quello che è accaduto pochi giorni fa è sconvolgente – hanno spiegato i cittadini – un omicidio efferatissimo. Un ragazzo di soli vent’anni colpito a bruciapelo e poi carbonizzato. I colpevoli, che ora sono in fuga, si costituiscano, non hanno scampo e presto saranno assicurati alla giustizia. Contro la brutalità e la violenza dilagante che sta divorando la città, serve una risposta durissima dello Stato e della società civile”.

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