Pianura, dominio assoluto del sodalizio con base in via Napoli

I capi in carcere da un anno, Carlo Esposito e il genero Emanuele Marsicano

NAPOLI – Un silenzio solo di facciata, un velo che nasconde ben altro. Affari, guadagni, il solito circo nei rioni della camorra. A Pianura non si spara da un po’ e gli abitanti si sentono sollevati. Il passato recente ha visto il quartiere fare da teatro a troppi fatti di sangue. Spari, bombe, agguati falliti, una faida che si trascina da anni e che il blitz del 14 luglio dell’anno scorso ha di fatto interrotto, riuscendo a smorzare, non ad annullare, le velleità criminali di boss, ras e affiliati.

Un anno dopo il maxi blitz

Due realtà malavitose si sono contese il quartiere, i Carillo-Perfetto e i Calone-Esposito-Marsicano, a loro volta eredi delle organizzazioni criminali che hanno insanguinato Pianura per decenni. Com’è la situazione criminale un anno dopo il maxi blitz? Oggi si registra il dominio assoluto dei Calone-Esposito-Marsicano. Il gruppo criminale con base in via Provinciale Napoli (semplificata in “via Napoli”, per i pianuresi), è in controllo totale degli affari illeciti nel quartiere. E’ in questi momenti, quando i clan non fanno rumore, quando non partono spedizioni punitive e non vengono imbracciate le armi, che i riflettori della Direzione distrettuale antimafia stringono, con maggiore vigore, sulle zone di camorra.

Calma apparente

Gli inquirenti sanno bene che dietro la calma si celano affari che vanno avanti a gonfie vele. Che, a Pianura, significa condurre le piazze di spaccio. Tante le basi di droga attive nel quartiere. Sono stati gli stupefacenti, per molto tempo, ad accendere il fuoco della faida. C’è la piazza di spaccio di via Evangelista Torricelli, quella ovvero del rione Cannavino, che per settimane ha fatto registrare spari, agguati e una tensione così palpabile che, per lunghi tratti, i residenti si sono sentiti in trappola, in una gabbia, schiavi di un sistema criminale che impediva loro persino di uscire e tornare a casa in piena tranquillità. Si sono viste scene da Far west, con i cecchini appostati sui tetti delle palazzine, armati di fucili e in attesa del nemico. Roba che a raccontarla (ma soprattutto a viverla) sembra di essere piombati in una serie tv ambientata in Sud America.

Gli scenari

Ma la realtà di Pianura e di tante altre zone di Napoli (a forte densità criminale) è anche questa. Cosa sta succedendo oggi nel quartiere? Il fatto che non accada niente in superficie fa pensare. Desta preoccupazioni negli inquirenti. In assenza di scontri, di manifestazioni evidenti, è chiaro che ci si ritrovi di fronte a un contesto malavitoso nuovo, segnato da un monopolio, quello – appunto – dei seguaci del sodalizio guidato – secondo la Dda – da Antonio Calone, Carlo Esposito e suo genero Emanuele Marsicano. E i Carillo-Perfetto? La cosca di via Evangelista Torricelli starebbe comunque continuando a mandare avanti la piazza di spaccio. Tutto qua, una sorta di confine e di confino.

I nuovi equilibri

In tutto il resto del quartiere comandano i Calone-Esposito-Marsicano. Ai Carillo-Perfetto resta parte del Cannavino. Il gruppo di via Provinciale Napoli è più forte, oggi, anche grazie a recenti scarcerazioni di uomini che hanno scontato condanne più o meno lunghe e che si sono messi subito all’opera tra le file del clan. Sbagliava, dunque, chi pensava che l’uccisione di Antonio Gaetano, alias biscotto o plasmon, fosse un colpo duro da superare per la cosca di via Napoli. Il 19enne morto a marzo dodici giorni dopo l’agguato nel traffico di Mergellina, nonostante la giovane età, era considerato un ras del gruppo. Un gruppo abile a scoprire nuovi business. Su tutti quello del gadget per lo scudetto del Napoli ancor prima che la squadra azzurra si laureasse campione d’Italia. Un affare sviluppato in diverse forme: dalla contraffazione, e quindi dalla realizzazione, degli stessi gadget, all’imposizione delle estorsioni ai venditori ambulanti di sciarpe, maglie e bandiere azzurre. Poi l’agguato a Gaetano e l’illusione, da parte delle cosche rivali, di guadagnare terreno, spazio e potere sui Calone-Esposito-Marsicano.
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