NAPOLI – Nelle ultime settimane il quartiere di Pianura è stato al centro di una massiccia attività di controllo da parte della Polizia di Stato, volta a contrastare la criminalità organizzata e lo spaccio di sostanze stupefacenti. Le operazioni, condotte dalla Squadra Mobile insieme al Commissariato locale, hanno portato a numerosi sequestri di armi e droga, confermando la presenza radicata di clan criminali nella zona. L’ultimo intervento degli agenti, avvenuto pochi giorni fa, ha avuto esiti significativi. Durante una serie di perquisizioni mirate, le forze dell’ordine hanno rinvenuto due pistole – una calibro 8 con due cartucce e una calibro 7.65 con sette cartucce – e un fucile calibro 12. Non solo armi da fuoco: sono stati sequestrati anche un giubbotto antiproiettile, circa 22 grammi di marijuana e circa 80 grammi di hashish. Gli investigatori hanno riferito che le armi rinvenute erano presumibilmente nelle disponibilità del clan Carillo-Perfetto, storicamente attivo nel territorio di Pianura. Secondo fonti investigative, l’attività criminale nel quartiere non si limita al controllo dello spaccio: emergono infatti tensioni interne alla criminalità locale. La leadership del clan Carillo-Perfetto sarebbe minacciata dall’emergere di un nuovo gruppo di giovanissimi, che sta creando instabilità e mettendo a ferro e fuoco Pianura. A capo di questa formazione ci sarebbe il figlio di un pregiudicato, il quale sembra voler ritagliarsi uno spazio di potere autonomo, sfidando apertamente l’autorità del clan consolidato.
Gli agenti della Polizia sottolineano come il contrasto alla criminalità organizzata richieda interventi costanti e mirati. Le operazioni di controllo a Pianura rappresentano solo una parte di una strategia più ampia che mira a ridurre la diffusione delle armi e della droga, tutelando al contempo la sicurezza dei cittadini. La presenza di giovani armati e l’acuirsi dei conflitti tra sodalizi evidenziano, tuttavia, come la criminalità nella zona non sia statica, ma in continua evoluzione, con dinamiche interne che rischiano di trasformare il quartiere in un terreno sempre più instabile. Il sequestro delle armi e della droga costituisce un importante segnale di attenzione da parte delle istituzioni, ma non elimina il problema alla radice.





















