Pianura, minorenni assoldati nelle piazze di spaccio

Pianura, minorenni assoldati nelle piazze di spaccio
Pianura, minorenni assoldati nelle piazze di spaccio

NAPOLI –

NAPOLI – I clan a Pianura sono in difficoltà dopo il maxi blitz. Lo raccontano i fatti. Il colpo assestato dallo Stato ha messo in ginocchio le piazze di spaccio, il loro principale business. E dopo i trenta arresti (l’ultimo Cesare Divano lunedì) le piazze di droga sono a corto di personale e le cosche hanno dovuto assoldare anche minorenni, per evitare di chiuderle. Di solito parenti, ma comunque persone di fiducia. Lo hanno segnalato le forze dell’ordine durante i pattugliamenti. 

C’è bisogno di sostituire tutte le pedine mancanti. E sono tante. Non solo. Serve fare in fretta, per evitare danni economici consistenti. Secondo gli investigatori anche Cesare Divano è stato rimpiazzato in poche ore (per gli inquirenti gestiva la nota piazza di spaccio di S. Giorgio). 

Ora nelle più importanti postazioni per la vendita di stupefacenti si vedono volti giovani, a volte sconosciuti per le forze dell’ordine. Spesso ragazzini. E per la polizia sarà più semplice penetrare nei fortini delle cosche. Almeno sulla carta. I gruppi criminali questo lo hanno messo in conto: meglio gli arresti, che chiudere bottega.

Sul fronte opposto l’obiettivo della questura è calare il sipario sulle piazze di spaccio, per ‘staccare l’ossigeno’ alle cosche, che hanno insanguinato Pianura negli ultimi mesi. In parte ci sta riuscendo. Anche perché da giorni non si registrano episodi di cronaca, probabilmente perché stanno riorganizzando le fila, per gestire lo spaccio al dettaglio. Ed evitare che si fermi la vendita di droga. Sarebbe un danno incalcolabile. I due clan si sono sfidati proprio per la gestione delle piazze di spaccio. La principale dei Carillo-Perfetto è stata individuata dalla Procura in via Evangelista Torricelli, dove nelle ultime settimane è stato concentrato il maggior numero di ‘stese’ e rappresaglie. Via Torricelli è da sempre una sorta di confine, in pratica una trincea per le due fazioni. Una barriera protettiva prima del rione Cannavino, considerato il quartier generale dei Carillo-Perfetto. 

Questa è la situazione nel quartiere. Ma gli inquirenti sanno pure che qui la faida non è mai finita: è uno stop temporaneo, dovuto a causa di forza maggiore (la pressione costante di Procura e forze dell’ordine). L’ultimo risultato lunedì, quando gli agenti della squadra mobile hanno bloccato l’ultimo ricercato per il maxi blitz del 14 luglio: Il 31enne Cesare Divano, detto Rino, è ritenuto indiziato dei reati di associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti e di detenzione finalizzata alla vendita di droga, aggravati dal metodo mafioso e dal fine di agevolare le attività dell’organizzazione Calone-Esposito-Marsicano, in guerra con il gruppo riconducibile ad Antonio Carillo.  

Per ora le due fazioni si studiano e cercano di riorganizzarsi. Ma l’attenzione è concentrata sulle piazze di spaccio. 

La pattuglie blindano le strade delle ‘stese’

La polizia blinda i rioni della faida con una operazione ad Alto impatto. All’alba di martedì ha lanciato una task force, per militarizzare i fronti caldi nel quartiere di Pianura. La questura non dà tregua: sa che è una corsa contro il tempo, prima che i clan si riorganizzino dopo la ‘retata’ con trenta arresti, che ha azzerato i quadri delle due fazioni in lotta.

Lunedì le pattuglie hanno setacciato via Evangelista Torricelli, terreno di battaglia e rappresaglie armate nelle ultime settimane. Non solo. Gli agenti hanno effettuato decine di perquisizioni domiciliari. I poliziotti del commissariato Pianura, i Nibbio dell’Ufficio Prevenzione Generale e la Municipale, con il supporto del Reparto Prevenzione Crimine Campania e delle unità cinofile, hanno effettuato un servizio straordinario di controllo del territorio. 

Più in particolare, hanno pattugliato le vie Provinciale Montagna Spaccata, Pallucci, Torricelli, Provinciale Napoli, corso Duca D’Aosta e la rotonda Don Giustino.

Nel corso dell’attività sono state identificate 241 persone, di cui 50 con precedenti di polizia, controllati 149 veicoli, di cui 2 sottoposti a fermo amministrativo e 5 sottoposti a sequestro amministrativo, e contestate 21 violazioni del codice della strada per mancata copertura assicurativa, guida senza casco protettivo, mancanza della revisione periodica, guida senza patente, mancata esibizione dei documenti di circolazione; sono state, altresì, ritirate una patente di guida ed una carta di circolazione.

Infine, è stata denunciata una persona per guida senza patente avendo reiterato la violazione nel biennio. I controlli proseguiranno anche nei prossimi giorni. 

Tregua tra le cosche ma la faida potrebbe ripartire a breve

Una tregua delle cosche in guerra. Un armistizio, perché adesso non hanno le risorse per proseguire lo scontro armato. Gli investigatori sanno che la faida non è mai terminata a Pianura. E la pausa temporanea è dovuta al maxi blitz, che ha quasi azzerato le due ‘paranze’ in lotta. Ma la Procura non ha abbassato i riflettori sul quartiere: lo testimoniano le operazioni ad Alto impatto, che scattano quasi ogni giorno. Servono a rastrellare i bunker dei clan. Una sorta di strategia preventiva. In questo modo il territorio è blindato dalle pattuglie e le organizzazioni criminali sono costrette a pensare come salvare i profitti delle piazze di spaccio, piuttosto che farsi la guerra. 

Ma fino a quando Pianura sarà presidiata in questo modo? C’è il rischio che un attimo dopo lo scontro armato possa riprendere con la stessa intensità.   

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