Piazza Affari cade ancora sui timori della recessione: bene Bpm, crolla Unicredit

Per quanto riguarda l'Italia, l'attenzione rimane rivolta all'attività di governo con le liti sulla Tav all'interno della maggioranza

MILANO – Ennesima chiusura in calo per Piazza Affari, con l’indice Ftse Mib che ha terminato la giornata in flessione dello 0,45% a 20.538,85 punti. Si tratta della quarta seduta consecutiva di cali. A pesare sull’andamento della Borsa di Milano l’avvio in forte calo di Wall Street.

Rallenta la crescita globale

Sui mercati sale, infatti, l’avversione al rischio (alimentata dai timori di una recessione) che sta mettendo sotto pressione i rendimenti dei Treasury Usa dopo le decisioni delle banche centrali di Nuova Zelanda e India di ridurre i tassi più del previsto e dell’istituto centrale della Thailandia di abbassare a sorpresa il costo del denaro. Le mosse hanno messo in evidenza i timori per un rallentamento della crescita globale a fronte di un aggravarsi della guerra commerciale tra Usa e Cina.

Governo spaccato sulla Tav

Per quanto riguarda l’Italia, l’attenzione rimane rivolta all’attività di governo con le liti sulla Tav all’interno della maggioranza in vista delle legge di bilancio 2020. Una situazione che non sta tuttavia impattando sul mercato obbligazionario italiano, con lo spread Btp-Bund che anzi si è portato sotto la soglia dei 200 punti base nella seconda parte della giornata.

Bpm in rialzo a Piazza Affari

Sotto i riflettori Banco Bpm, miglior titolo del Ftse Mib con un rialzo del 4,72%, all’indomani della pubblicazione dei risultati finanziari che hanno visto l’utile salire oltre le attese. Il titolo del gruppo guidato da Giuseppe Castagna ha incassato anche la promozione di alcune case d’affari, tra cui Hsbc e Kepler. Tra i migliori del listino anche Amplifon (+2,77%) e Bper (+1,91%) che comunica i conti al 30 giugno a mercati chiusi.

Giù Unicredit

Sul fondo del Ftse Mib è invece finita Unicredit che ha chiuso la giornata sotto la soglia di 10 euro (-4,94%). Il gruppo guidato da Jean Pierre Mustier ha riportato nel secondo trimestre dell’anno utili in forte rialzo, ma non abbastanza da centrare le attese degli analisti. A deludere è anche la revisione al ribasso della stima sui ricavi per il 2019. Sotto pressione i titoli petroliferi, con una chiusura in deciso calo per Saipem (-3,44%) ed Eni (-1,42%) dopo i forti ribassi dal petrolio.

(AWE/Finanza.com)

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