MADDALONI – Sette arresti più tre obblighi di firma sono stati eseguiti dai carabinieri al termine dell’inchiesta sullo spaccio di droga nei comuni di Maddaloni, Santa Maria a Vico e Caserta. Un settima persona è stata arrestata nel corso delle perquisizioni eseguite durante il blitz. Si tratta di Michele Maccarone, 60 anni, di Maddaloni. In carcere per l’ordinanza cautelare emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere invece sono stati Giuseppe Antelli, 55 anni, originario di Succivo ma domiciliato a Maddaloni; Antonio D’Albenzio, 35 anni, di Maddaloni; Giuseppe Dogali, 36 anni, di Maddaloni; Salvatore Farina, 27 anni, di Maddaloni; Orazio Gagliardi, 29 anni, di Maddaloni; Angelo Lettieri, 30 anni, di Maddaloni. Obbligo di firma invece disposto per Antonio Cesarano, 34 anni, di Maddaloni; Claudio De Lucia, 55 anni, di Santa Maria a Vico e Diana Renzi, 38 anni, originaria di Curti ma domiciliata a Caserta. Tre invece gli indagati a piede libero. Si tratta di Vincenzo Antelli, 36 anni, di Succivo; Antonietta Bernardi, 56 anni, di Maddaloni e Biagio De Luca, 52 anni, di San Felice a Cancello.
Maccarone è stato trattenuto presso le camere di sicurezza dei carabinieri in attesa dell’udienza prevista per oggi. Ad eseguire il provvedimento sono stati i carabinieri della Compagnia di Maddaloni. I militari dell’Arma ha dato esecuzione ad un’ordinanza emessa dal gip del tribunale di Santa Maria Capua Vetere su richiesta della Procura (procuratore facente funzione Carmine Renzulli). Nel corso delle indagini condotte da febbraio a novembre del 2021 sono stai accertati 550 episodi di spaccio. L’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica e svolta attraverso servizi di osservazione e controllo, intercettazioni telefoniche e ambientali, ha consentito di accertare l’esistenza di un gruppo di persone che, in proprio, aveva avviato una intensa attività di spaccio.
Lo stupefacente era acquistato nell’hinterland napoletano e, come emerso dalle indagini, ai i clienti abituali era praticato uno sconto. Nelle conversazioni intercettate la merce era chiamato con termini convenzionali, “borsa”, “chiave”, “fotocopia”, “benzina”, “macchina grande”, “macchina piccola”. Il sodalizio disponeva di un numero elevato di telefoni cellulari e di molteplici schede telefoniche intestate, per lo più, a cittadini extracomunitari. Per comunicare tra loro utilizzavano per lo più app messaggistiche istantanee quali whatsapp e telegram. Era prevista anche la possibilità di ricevere lo stupefacente direttamente a casa. Per la consegna a domicilio era stato stabilito il sovrapprezzo di 5 euro. Contestualmente agli arresti e alla notifica degli altri provvedimenti cautelari i carabinieri hanno anche provveduto a portare a termine diversi sequestri ai danni di Giuseppe Antelli, Orazio Gagliardi, Salvatore Farina e atri. Si tratta di piccole somme di denaro contante. Da oggi per i sei colpiti dall’ordinanza in carcere saranno avviati gli interrogatori di garanzia. Gli indagati saranno assistiti dagli avvocati Danilo Di Cecco, Franco Liguori, Michele Ferraro, Francesco Cacciapuoti, Clemente Crisci, Marco Alois.
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