Piemonte, Cirio: “Riaperture in base ai contagi. Nessuna risposta dal governo”

Il governatore del Piemonte lancia l'allarme

Foto Marco Alpozzi / LaPresse Nella foto: Alberto Cirio, presidente della Regione Piemonte

TORINO – Per eventuali assembramenti nei parchi “sono preoccupato perché molta della possibilità di ritornare a una normalità di vita dipende dal comportamento di ciascuno di noi. Fino a quando la scienza non ci darà una soluzione dobbiamo rispettare il distanziamento”. Cosi il governatore del Piemonte Alberto Cirio in conferenza stampa sul monitoraggio della Fase 2. “La gente ha voglia di uscire, ma ricordo che la mascherina si mette sempre e comunque dentro e fuori quando non si può garantire almeno un metro di distanza – ha spiegato -. E voglio dire che correre o passeggiare al parco non è coricarsi a prendere il sole. Sì quindi all’attività motoria o sportiva, ma se sostiamo quello è il presupposto dell’assembramento”. Cirio ha ricordato che “i sindaci hanno il potere di chiudere i parchi e so che la sindaca di Torino ha un’attenzione particolare sul tema e ritiene questo week end un primo test”.

Riaperture in base ai contagi

“Oggi ho avuto un incontro di due ore con il presidente Berlusconi e con i colleghi presidenti di regione di Forza Italia per una valutazione complessiva sul tema delle riaperture. Noi abbiamo una posizione comune con le altre regioni sul tema perché riteniamo giusto che le regioni si muovano in modo unitario. Noi ci siamo riservati di assumere una decisione sul caso” in base a quello che sarà l’andamento del contagio”. Così il governatore del Piemonte Alberto Cirio in conferenza stampa su un primo monitoraggio della fase 2 precisando che per ora sulle riaperture anticipate “non è arrivata nessuna indicazione dal governo”.

(LaPresse)

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